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Perché le mascherine potrebbero diventare “stagionali” dopo la pandemia di Covid

Secondo l’immunologo statunitense Anthony Fauci, le persone potrebbero decidere di indossare le mascherine durante i periodi dell’anno in cui i virus respiratori sono più diffusi: “Forse le useremo anche nelle stagioni in cui circola l’influenza”.
A cura di Valeria Aiello
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Non solo per il coronavirus, ma anche per contro l’influenza. Dopo la pandemia di Covid, le persone potrebbero decidere di indossare le mascherine per proteggersi da altri patogeni, specialmente nei periodi dell’anno in cui i virus respiratori sono più diffusi. Una possibilità che è più di un’ipotesi secondo l’immunologo americano e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Disease (NIAID) Anthony Fauci. “È concepibile – ha detto in un’intervista alla NBCche durante le stagioni in cui circolano virus respiratori come quelli influenzali le persone possano effettivamente scegliere di indossare le mascherine per diminuire la probabilità di diffondere le malattie trasmesse per via respiratoria”.

Il commento di Fauci arrivato a meno di un mese dall’allentamento delle linee guida statunitensi sull’uso delle mascherine all’aperto per le persone completamente vaccinate, che indicano la possibilità di non indossare protezioni per le vie respiratorie all’aperto, durante l’allenamento o quando si ritrovano in piccoli gruppi. La raccomandazione all’aperto resta ancora per le persone non vaccinate ma anche per quelle completamente vaccinate quando si trovano in luoghi particolarmente affollati. “Penso – ha affermato Fauci – che le persone si siano abituate al fatto che, indossando le mascherine, quest’anno abbiano avuto una stagione influenzale praticamente inesistente, semplicemente perché hanno fatto quel tipo di cose di salute pubblica dirette prevalentemente contro il coronavirus”.

La tendenza, chiaramente mostrata dai dati sulle infezioni da virus influenzali negli Stati Uniti, è stata segnalata anche a livello globale, evidenziata dai report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che indicano come le diverse misure di contrasto della pandemia abbiano avuto un ruolo nella riduzione dei casi di influenza. “Nonostante i test continui o addirittura aumentati in alcuni Paesi – osserva l’OMS – l’attività influenzale è rimasta a livelli inferiori alle attese”. Risultati che potrebbero quindi spingere le persone a continuare a indossare le mascherine in via preventiva, analogamente a quanto già accade in alcuni Paesi, come il Giappone, anche quando saremo usciti dal tunnel della pandemia.

Una via di uscita che gli Usa stanno ormai percorrendo velocemente, con il 45% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid, e circa il 34% che ha completato il ciclo vaccinale. “Siamo al punto in cui possiamo iniziare a revocare alcune misure di salute pubblica e consentire alle persone di riprendere le normali attività – ha affermato il dottor Scott Gottlieb, ex commissario della Food and Drug Administration e attualmente membro del consiglio di amministrazione della casa farmaceutica Pfizer – . Certamente, all’aperto, non dovremmo più porre limiti agli incontri e dovremmo incoraggiare le persone a uscire. Il coronavirus non scomparirà, dovremo imparare a conviverci, ma i rischi si sono sostanzialmente ridotti dalla vaccinazione e come conseguenza dell’immunità che le persone hanno acquisito attraverso una precedente infezione”.

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