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Perché la Francia ha deciso di dare il vaccino di Astrazeneca solo agli over 55

La raccomandazione dell’Autorità sanitaria francese all’indomani dell’annuncio della ripresa delle vaccinazioni anti-Covid è il terzo cambio di rotta sull’utilizzo del siero di Oxford da quando l’EMA lo ha approvato senza limiti di età. La decisione giustificata dal principio di precauzione dopo che i tre casi di pazienti francesi con segni di tromboembolismo avevano tutti meno di 55 anni.
A cura di Valeria Aiello
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Una decisione singolare, che rischia di generare ulteriore confusione e alimentare dubbi sull’opportunità di ricevere il vaccino anti-Covid di Astrazeneca e proteggersi dalla malattia e dalle sue complicanze. All’indomani del parere dell’Agenzia europea del farmaco (EMA) e dell’annuncio del Governo francese di riprendere le vaccinazioni con il siero sviluppato dall’Univerisità di Oxford, l’Haute Autorité de Santé (HAS) ha rivisto le sue linee guida sulla strategia vaccinale d’Oltralpe, raccomandando che il vaccino di Astrazeneca venga somministrato solo a chi ha più di 55 anni. La decisione è arrivata il giorno dopo che il primo ministro francese Jean Castex ha annunciato che le vaccinazioni sarebbero riprese a marciare e che lo stesso Castex, che ha 55 anni, ha ricevuto in diretta tv la prima dose di Astrazeneca nel pomeriggio di venerdì, nel tentativo di rassicurare sulla sicurezza e l’efficacia del siero.

Astrazeneca solo agli over 55

In Francia si tratta del terzo cambio di rotta sull’uso del vaccino di Astrazeneca, dopo la raccomandazione di inizio febbraio che consigliava la somministrazione solo a chi aveva meno di 65 anni. Poi, all’inizio di marzo, la decisione di ampliare l’utilizzo alla popolazione adulta in generale, quindi la nuova risoluzione in seguito alla revisione dei dati da parte del Comitato della sicurezza dell’EMA, il PRAC, che ha confermato che non vi è alcun aumento del rischio complessivo di eventi tromboembolici nelle persone immunizzate con il siero Astrazeneca e che i benefici del vaccino nella protezione dalle forme sintomatiche di Covid-19 continuano a superare il rischio di eventi avversi. L’Agenzia europea ha inoltre confermato che il numero complessivo di eventi tromboembolici riportati dopo la vaccinazione è inferiore a quello atteso nella popolazione generale, “tuttavia – precisa l’Autorità francese nel suo parereil PRAC ritiene che la possibilità di un legame tra il vaccino e i casi di coagulazione intravascolare disseminata (DIC) e trombosi venosa cerebrale (CVT) non possa essere esclusa fino ad oggi”, sottolineando inoltre “che a causa della loro rarità (25 casi in totale su oltre 20 milioni di vaccinazioni), questi eventi avversi non erano stati identificati negli studi clinici”.

L’Autorità sanitaria d’Oltralpe ha giustificato la decisione sottolineando che tutti e tre i pazienti francesi che hanno manifestato coaguli di sangue dopo aver ricevuto il vaccino avevano meno di 55 anni. “L’EMA – aggiunge il parere dell’HAS – ha identificato un possibile aumento del rischio di coagulazione vascolare disseminata e trombosi venosa cerebrale nelle persone di età inferiore ai 55 anni. Considerato lo stato di avanzamento della campagna di vaccinazione, che riguarderà le persone anziane nei prossimi due mesi e l’esistenza di alternative per i più giovani, l’HAS raccomanda in questa fase di utilizzare il vaccino di Astrazeneca solo per le persone dai 55 anni in su, che costituiscono la fascia di popolazione con attuale priorità di vaccinazione”.

La sospensione sotto i 55 anni è dunque un atto dettato “da pura cautela” come affermato dal presidente francese Emmanuel Macron in seguito allo stop precauzionale di inizio settimana. Finora, nelle campagne di immunizzazione, in particolare nel Regno Unito, “questo vaccino è stato somministrato principalmente a persone di età superiore ai 65 anni – ricorda l’HAS – . In attesa di ricevere ulteriori dati, la raccomandazione pertanto è di utilizzare vaccini a mRna per le persone ammissibili alla vaccinazione di età inferiore ai 55 anni”. Quanto alle persone sotto i 55 anni che hanno già ricevuto la prima dose, l’Autorità sanitaria francese ha spiegato che “adotterà molto presto” le modalità di somministrazione della seconda iniezione, ricordando che l’intervallo di tempo da osservare per il richiamo è di 12 settimane.

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