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Covid 19

Perché c’è correlazione tra AstraZeneca e i casi di trombosi e quali sono i sintomi da controllare

All’origine dei casi segnalati in seguito alla somministrazione del vaccino anti-Covid ci sarebbe un meccanismo immunologico per cui le piastrine vengono eliminate dagli anticorpi indotti dall’immunizzazione, determinando l’attivazione di sostanze che stimolano la formazione di coaguli di sangue. La condizione, simile a quella osservata nei pazienti trattati con eparina, verrà elencata come possibile effetto collaterale del vaccino: i sintomi per riconoscerla sono, tra gli altri, fiato corto, gonfiore alle gambe e mal di testa grave e persistente.
A cura di Valeria Aiello
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C’è una correlazione tra la somministrazione del vaccino anti-Covid di Astrazeneca e i rari casi di trombosi segnalati in vari Paesi. A rilevarlo è il PRAC, il Comitato di sicurezza dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA), al termine di una revisione dettaglia dei report sui coaguli di sangue in persone vaccinate con Vaxzevria (in precedenza Covid-19 Vaccine Astrazeneca). La revisione ha indicato che esiste “un possibile collegamento a casi molto rari e insoliti di coaguli di sangue associati a un basso numero di piastrine” e che questa condizione “dovrà essere elencata tra i possibili effetti collaterali del vaccino”. Per arrivare a questa conclusione, il Comitato ha preso in considerazione tutte le prove attualmente disponibili e consultato un gruppo di esperti internazionale che ha comunque confermato come il rapporto complessivo tra rischi e benefici della vaccinazione rimanga positivo. A far però ritenere plausibile un legame tra la formazione di coaguli di sangue e la vaccinazione è stato il fatto che alcune forme di trombosi di per sé già molto rare fossero associate ad emorragie causate da una diminuzione delle piastrine. Una circostanza per cui si sospetta un possibile meccanismo immunologico.

Trombosi associate a una diminuzione di piastrine

Una spiegazione plausibile di questo raro effetto collaterale è che ci sia una risposta immunitaria al vaccino che porti a delle condizioni simili a quelle che si vedono a volte nei pazienti che vengono trattati con eparina” ha affermato la direttrice dell’Agenzia Europea del farmaco, Emer Cooke, nel corso della conferenza stampa con cui sono stati resi noti gli esiti della revisione dei dati da parte del PRAC.

Nello specifico, il Comitato ha effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi venosa cerebrale (coaguli di sangue nelle vene del cervello) e i 24 casi di trombosi venosa splancnica (coaguli di sangue nelle vene dell’addome) riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’Unione europea (EudraVigilance) al 22 marzo 2021, di cui 18 risultati fatali su circa 25 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. “I dati aggiornati al 4 aprile 2021 – ha aggiunto la presidente del PRAC, Sabine Straus – riportano un totale di 169 casi di trombosi venosa cerebrale e 53 di trombosi venosa splancnica, proveniente principalmente dai sistemi di segnalazione spontanea dell’area economica europea e del Regno Unito, dove al momento sono 34 milioni le persone vaccinate”.

Sebbene il Prac non abbia indicato una causa specifica, all’origine di questi casi ci sarebbe la stimolazione da parte del vaccino di una reazione immunologica contro antigeni diversi dalla proteina Spike e probabilmente diretta contro le piastrine che vengono eliminate dagli anticorpi indotti dalla vaccinazione. Questo meccanismo determinerebbe l’attivazione di sostanze che stimolano la formazione di coaguli nel sangue che poi finiscono nelle vene cerebrali e dell’addome.

Come si sviluppa una trombosi
Come si sviluppa una trombosi

L'elenco dei sintomi da monitorare

Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione ma, sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici – come l’età, il genere o un’anamnesi medica di coaguli di sangue – non sono stati confermati. “Astrazeneca – ha precisato Straus – dovrà condurre alcuni studi epidemici che le sono stati commissionati per analizzare queste reazioni e il Comitato continuerà ad analizzare tutte le prove disponibili con il prosieguo della campagna vaccinale”.

Ad ogni modo la severità della condizione sottolinea l’importanza di un trattamento medico tempestivo, per cui “è importante che sia le persone vaccinate sia i professionisti sanitari siano a conoscenza di questi segni di trombosi in modo che possano essere identificati immediatamente per minimizzare i possibili rischi”. In particolare, l’EMA ha stilato un elenco dei sintomi che possono verificarsi nelle prime due settimane dalla vaccinazione e che possono aiutare a riconoscere le persone colpite.

I pazienti devono cercare immediatamente assistenza medica se presentano i seguenti sintomi:

  • fiato corto
  • dolore al petto
  • gonfiore alla gamba
  • persistente dolore addominale (pancia)
  • sintomi neurologici, inclusi mal di testa grave e persistente o visione offuscata
  • piccole macchie di sangue sotto la pelle oltre il sito di iniezione

Questi effetti collaterali verranno aggiunti al foglietto illustrativo del vaccino, dunque al riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP).

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