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Parrucchieri positivi al coronavirus ma indossavano la mascherina: nessun contagio tra 139 clienti

Nonostante i sintomi della malattia, due parrucchieri di Springfield hanno continuato a lavorare, comprendo naso e bocca con mascherine facciali per l’intera durata di quasi tutti gli appuntamenti.
A cura di Valeria Aiello
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Secondo un report pubblicato dai Centers for Desease Control and Prevention (CDC), l’organismo di controllo sulla Sanità pubblica degli Stati Uniti, sono circa 140 i clienti di due parrucchieri che dalla comparsa dei sintomi dalla metà di maggio, ha continuato a lavorare fino alla diagnosi di positività, arrivata dopo la prima settimana di giugno. È accaduto in un salone di Springfield, nel Missouri, dove le autorità sanitarie hanno chiesto a 139 persone, a tutto il personale e ai collaboratori con cui avevano avuto contatti, di porsi in auto-isolamento per due settimane. Dopo 14 giorni di monitoraggio quotidiano, nessuno di loro ha mostrato sintomi della malattia.

Parrucchieri positivi ma indossavano la mascherina

Il gruppo di lavoro dietro allo studio pubblicato sul rapporto settimanale del CDC non può essere assolutamente certo di tutti i fattori che hanno ostacolato la trasmissione del virus ma l’ampio utilizzo di mascherine e dispositivi di protezione del viso all’interno del salone sembra aver svolto un ruolo sostanziale nel contenere la diffusione del virus. Nelle interviste di follow-up, 104 persone hanno riportato che clienti e parrucchieri indossavano mascherine per l’intera durata di quasi tutti gli appuntamenti. Alcuni clienti utilizzavano mascherine KN95 in grado di filtrare il 95% di particelle sospese nell’aria. La maggior parte delle persone, inclusi i due parrucchieri, usava invece mascherine di stoffa o mascherine chirurgiche.

In quel periodo, le attività commerciali di Springfield avevano appena iniziato a riaprire e il numero di casi confermati era estremamente basso” ha detto Robin Trotman, infettivologo e autore della ricerca. “Una così bassa prevalenza locale – ritiene Kendra Findley, ricercatrice del Dipartimento sanitario della contea di Springfield-Greene e coautrice dello studio – potrebbe essere stata una delle ragioni per cui, nonostante le raccomandazioni di isolamento domiciliare, il primo parrucchiere ha continuato ad andare al lavoro”. I ricercatori hanno dato a tutti i clienti la possibilità di sottoporsi gratuitamente a test diagnostici per il coronavirus. Tra le 67 persone testate, nessun tampone ha dato esito positivo.

Questo dimostra il potere delle mascherine, specialmente in ambienti chiusi” ha commentato a The New York Times Nadia Abuelezam, epidemiologa del Boston College non coinvolta nello studio. Le sole mascherine, d’altra parte, non possono essere considerate "una rete di sicurezza infallibile” ritiene Saskia Popescu, altra epidemiologa ed esperta in malattie infettive in Arizona. “Questa non deve essere la scusa per lasciarsi andare e fare quello che si vuole, specialmente se si è sintomatici. Secondo Abuelezam, il caso di Springfield non è necessariamente valido in altre circostanze. “Non possiamo generalizzare questi risultati per una situazione in cui le persone trascorrono lunghi periodi di tempo al chiuso. Possiamo però sperare che incoraggino le persone a prendere le mascherine un po' più sul serio”.

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