Osso del pene indebolito dall’inquinamento: orsi polari sempre più a rischio
Gli orsi polari sono gravemente a rischio estinzione e la notizia della riduzione dell'osso del loro pene non fa che peggiorare la situazione.
Un osso penico
Alcuni mammiferi, come ad esempio le lontre e gli orsi polari, hanno un osso penico, chiamato baculum, che permette al maschio di accoppiarsi per un tempo maggiore così da moltiplicare le probabilità di riuscita della fecondazione. Un gruppo di scienziati, guidati da Christian Sonne della Aarhus University della Danimarca, ha scoperto che una serie di composti organici, i policlorobifenili (PCB), danneggerebbero, riducendolo, l'osso del pene di questi mammiferi al punto da rischiarne la rottura: questo potrebbe avere conseguenze molto gravi per quanto riguarda l'accoppiamento e la stessa sopravvivenza della specie.
La mano (inquinante) dell'uomo
[Foto di Wikipedia.org]
I soggetti meno dotati analizzati avevano alti livelli di agenti inquinanti, chiamati organoalogenati come i PCB, nel loro corpo. Questi composti organici contengono alogeni, come il fluoro o il cloro, e vengono utilizzati come solventi e pesticidi, ma anche per la realizzazione di coloranti o farmaci. I PCB venivano inoltre impiegati per fabbricare vernici e articoli di gomma nel 1930, ma dal 2001 sono stati vietati perché ritenuti cancerogeni da test scientifici. Si ritiene però che gli orsi siano ancora in contatto con queste sostanze che si dissolvono lentamente nell'ambiente.
Specie a rischio
Lo studio è consistito nell'analisi a raggi X di circa 279 campioni di baculum di orsi polari nati in Groenlandia e Canada tra il 1990 e il 2000. i dati raccolti hanno dimostrato la connessione diretta tra gli alti livelli di PCB e la bassa densità ossea del baculum, al punto da credere che i composti siano in grado di mutare geneticamente l'orso. Studi recenti hanno mostrato inoltre la stessa riduzione dell'osso del pene delle lontre in Inghilterra e in Galles. L'inquinamento potrebbe dunque non solo causare gravi danni direttamente, distruggendo l'habitat di questi animali, e indirettamente, come nel caso della riduzione del baculum.