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Orticaria acquagenica, l’“allergia” all’acqua che provoca pomfi, prurito e pelle arrossata

Descritta per la prima volta nel 1964, l’orticaria acquagenica è una rara forma di orticaria provocata dal contatto con l’acqua. I sintomi come arrossamento della pelle, prurito e pomfi si manifestano con acqua di qualsiasi tipo (marina, di rubinetto o distillata) e indipendentemente dalla temperatura.
A cura di Andrea Centini
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Tra le varie forme di orticaria, cioè dell'eruzione cutanea associata a prurito intenso e pomfi, una delle più rare è quella definita acquagenica, nella quale a scatenare la reazione è il contatto con l'acqua. Descritta per la prima volta nel 1964 dai dermatologi statunitensi Walter B. Shelley e Rawnsley, l'orticaria acquagenica è provocata da acqua di qualsiasi genere: distillata, di rubinetto, piovana o marina. La comparsa dei sintomi non è legata a specifiche temperature (acqua fredda o calda non fa differenza) ed è determinata anche da soluzioni fisiologiche come il sudore. La condizione che colpisce principalmente le donne, solitamente inizia a manifestarsi in giovane età, attorno ai 18 anni. Ad oggi sono stati descritti meno di cento casi in letteratura medica, come indicato nello studio "A case of aquagenic urticaria with a brief review of the literature" pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Dermatologica Sinica. Tra quelli balzati agli onori della cronaca il caso della 25enne statunitense Tessa Hansen-Smith, che ha dichiarato di bere latte e fare una doccia solo ogni due mesi.

Cos'è l'orticaria acquagenica

L'orticaria acquagenica è una forma di orticaria provocata dal contatto diretto con l'acqua. È conosciuta volgarmente anche col nome di “allergia all'acqua”, ma si tratta di un errore, poiché sebbene i sintomi sono paragonabili a quelli di una comune orticaria di origine allergica, non sono coinvolti gli anticorpi IgE (immunoglobuline E), una delle "armi" del sistema immunitario. Inoltre il nostro organismo è composto in larga parte da acqua (60-65 percento in un uomo), dunque una vera allergia al composto chimico è impossibile. I sintomi si manifestano pochi minuti dopo essere entrati in contatto con il liquido: fare una doccia, tuffarsi in piscina e al mare, sudare in palestra, camminare sotto la pioggia e persino piangere sono tutte azioni in grado di scatenare l'orticaria acquagenica.

I sintomi dell'orticaria acquagenica

Dopo il contatto con l'acqua la pelle si arrossa e si formano piccoli pomfi – generalmente da 1 a 3 millimetri – particolarmente pruriginosi. I rigonfiamenti si sviluppano più facilmente su collo, parte superiore del tronco e braccia, ma può essere coinvolta qualunque parte del corpo. Chi ne è colpito avverte una forte necessità di strofinarsi e grattarsi, acuendo il fastidio sperimentato. Una volta rimossa l'acqua dalla pelle, normalmente la reazione sparisce dopo mezz'ora o un'ora.

Le cause dell'orticaria acquagenica

Ad oggi non si conoscono le reali cause dell'orticaria acquagenetica, tuttavia ricerche recenti suggeriscono che a provocarla possa essere una sostanza sconosciuta disciolta nel liquido; in alternativa la "sostanza X" presente nell'acqua potrebbe reagire con composti sulla pelle umana – ad esempio i lipidi rilasciati nel sebo dalle ghiandole sebacee – e dare origine alla reazione. Ciò che è certo è che essa è legata alla degranulazione dei mastociti (cellule del tessuto connettivo), cioè al rilascio dell'istamina immagazzinata, determinando la comparsa dei pomfi e del prurito.

Diagnosi dell'orticaria acquagenica

Per diagnosticare questa rara forma di orticaria i medici devono prima di tutto escluderne altre, come quelle legate al caldo e al freddo. Per questo i pazienti che presentano i sintomi di orticaria acquagenica vengono sottoposti a una serie di test con liquidi a varie temperature e con cubetti di ghiaccio.

Cura e prevenzione dell'orticaria acquagenica

Ad oggi non esiste una cura per questa rara condizione, tuttavia i pazienti possono alleviare i propri sintomi e prevenirli con medicinali e lozioni. Oli e creme che fungono da “barriera” possono essere spalmati sul corpo prima di fare una doccia o un bagno, mentre i medici possono prescrivere antistaminici e corticosteroidi topici. Risulta efficace anche la fototerapia. Nei casi clinici di un bambino di 4 anni e di un ragazzo di 19 hanno dato risultati positivi i farmaci ketotifene e fexofenadina.

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