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Ora sappiamo quali sono gli effetti della sigaretta elettronica (e perché devi smettere di svapare)

Lo svapo, come il fumo di sigaretta, è associato a cambiamenti nella regolazione dei geni mitocondriali e dei geni della risposta immunitaria.
A cura di Valeria Aiello
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Come le sigarette, o forse anche peggio, visto che da quando sono arrivate sul mercato, le sigarette elettroniche sono state sbandierate come un’alternativa sicura al fumo di tabacco, affascinando milioni di fumatori con la promessa di poter fumare (o meglio svapare) senza particolari rischi per la salute. Tuttavia, quando la ricerca ha iniziato a suggerire il contrario, in tanti si sono chiesti quali siano davvero gli effetti dell’uso di sigarette elettroniche e perché, nonostante emettano solo vapore e non sostanze prodotte dalla combustione, possono comunque essere dannose per l’organismo.

Una risposta arriva da un nuovo studio pubblicato su Scientific Reports da un team di ricerca della Keck School of Medicine dell’University of Southern California che ha scoperto qual è l’impatto dello svapo in specifiche cellule del sangue, chiamate leucociti. “I nostri dati – spiegano gli studiosi – indicano che lo svapo, proprio come il fumo di sigaretta, è associato alla disregolazione dei geni mitocondriali e all’interruzione di percorsi molecolari coinvolti nell’immunità e nella risposta infiammatoria, che governano la salute rispetto allo stato di malattia”.

Per arrivare a determinare come l’uso delle sigarette elettroniche influisce sulla regolazione dei geni, il team di ricerca ha eseguito una serie di analisi in un gruppo eterogeneo di 82 adulti sani, divisi in tre gruppi – svapatori (con/senza precedenti di fumo di sigarette), fumatori di sole sigarette e non utilizzatori di prodotti del tabacco o sigarette elettroniche . Per ciascun partecipante sono state condotte interviste dettagliate per ricostruire la storia di svapo/fumo, esami del sangue per misurare la concentrazione di cotinina (un prodotto della degradazione della nicotina), e analisi dell’intera gamma di molecole di mRNA messaggero (trascrittoma) espressa dai leucociti per valutare i cambiamenti nella regolazione genica nelle stesse.

Le analisi hanno indicato che, sia negli svapatori sia nei fumatori, i geni dei mitocondri (organelli presenti nelle cellule e dotati di un proprio DNA) sono bersagli preferenziali della disregolazione genica, sebbene i cambiamenti siano risultati più estesi nelle persone che fumano. Gli studiosi hanno anche scoperto che svapatori e fumatori avevano anche una significativa disregolazione dei geni della risposta immunitaria. “Quando i mitocondri diventano disfunzionali, rilasciano molecole chiave – ha spiegato Ahmad Besaratinia, autore corrispondente dello studio e professore di ricerca sulla popolazione e scienze della salute pubblica presso la Keck School of Medicine – .  Le molecole rilasciate possono funzionare come segnali per il sistema immunitario, innescando una risposta immunitaria che porta all’infiammazione, che non è solo importante per il mantenimento della salute, ma svolge anche un ruolo critico nello sviluppo di varie malattie, come le malattie cardiovascolari e respiratorie, malattie metaboliche e cancro”.

Abbiamo inoltre scoperto che oltre l'80% della disregolazione genica negli svapatori è correlata con l’intensità e la durata dello svapo – ha aggiunto Besaratinia – . Nessuna delle disregolazioni genetiche rilevate negli svapatori era invece correlata alla loro precedente intensità o durata del fumo”.

Nel complesso i risultati, oltre ad essere nuovi e significativi, mostrano che i mitocondri svolgono un ruolo fondamentale nell’immunità e nell’infiammazione, supportando la necessità di regolamentazione delle sigarette elettroniche che, sulla scia della loro popolarità, sono sempre più utilizzate anche dai giovani non fumatori. “Per proteggere la salute pubblica, le agenzie di regolamentazione hanno urgente bisogno di prove scientifiche affinché disciplinino la produzione, la distribuzione e la commercializzazione delle sigarette elettroniche – ha sottolineato Besaratinia – . Studi futuri con una dimensione del campione più ampia serviranno a verificare i nostri risultati ma dovrebbero anche indagare sulle conseguenze sulla salute dello svapo combinato con altre abitudini di vita, incluso il co-uso con droghe ricreative”.

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