Olio di palma, allarme Efsa e danni per la salute: facciamo chiarezza
Dopo l'annuncio dell'OMS riguardante i rischi legati al consumo eccessivo di carne rossa e/o lavorata, un'altra ricerca, questa volta dell'EFSA, potrebbe gettare nel panico (inutilmente) i consumatori. Secondo quanto dichiarato dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA appunto) ci sarebbero importanti indizi che dimostrerebbero la pericolosità di sostanze presenti in vari oli vegetali tra cui l'olio di palma. Ma andiamo per punti e facciamo chiarezza.
Annuncio EFSA
Cosa sono gli acidi grassi dell'olio di palma
Alimenti cancerogeni e genotossici
Olio di palma: quantità giornaliere
Il futuro dell'olio di palma
Perché usiamo l'olio di palma
Olio di palma e danni per l'ambiente
Olio di palma: sì o no?
L'annuncio dell'EFSA: certezze e quantità
“I contaminanti da processo a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce d’età giovanile e per i forti consumatori di tutte le fasce d’età”. Questa è la frase introduttiva del comunicato ufficiale dell'EFSA che, come è già evidente, parla di “potenziali problemi” e “forti consumatori”, questo dimostra che siamo di fronte ad un problema della salute di tipo potenziale, quindi non certo, e influenzato dalle quantità.
Chi sono agli acidi grassi dell'olio di palma
Lo studio di EFSA si riferisce ad alcune sostanze presenti, ad esempio, nell'olio di palma: glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD). Queste sostanze si formano quando un alimento viene lavorato, ad esempio quando gli oli vegetali vengono raffinati a temperature molto alte, intorno ai 200° C. Ricordiamo però che queste sostanze sono presenti anche in altri prodotti, come la margarina vegetale.
Alimenti cancerogeni e genotossici
In merito a queste sostanze sopraelencate, già da qualche anno l'EFSA ha annunciato le sue preoccupazioni avendole dichiarate cancerogene e genotossiche (cioè che incrementano il rischio di sviluppare un cancro o di alterare il DNA del consumatore) e lo studio di recente pubblicazione ne rimette in luce il potenziale dannoso per la salute. Ma su questo punto è necessario fare un'ulteriore precisazione.
Olio di palma: quali sono le quantità giornaliere
Parlando di questo tipo di sostanze, l'EFSA non ne vieta categoricamente il consumo, ma ipotizza un quantitativo massimo giornaliero che possa essere definito ‘tollerabile' dai consumatori: si tratta di 0,8 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (µg/kg di peso corporeo/giorno) per il 3-MCPD e i suoi esteri degli acidi grassi. Un cifra questa che al consumatore dice poco o nulla in quanto non è chiara la reale quantità di sostanza all'interno del prodotto finito che si trova al supermercato: starà dunque alle aziende realizzare alimenti che rispettino questi limiti (che ad oggi non sono però stati ancora ufficializzati). Ricordiamo inoltre che non stiamo parlando unicamente di olio di palma, ma in generale di grassi e oli vegetali.
Il futuro dell'olio di palma
Come dicevamo, questa prima stima relativa alle quantità è il frutto della valutazione dell'EFSA e del suo gruppo di esperti che sarà poi utile alla Commissione europea e degli Stati Membri che dovranno nella realtà dei fatti regolamentarne la sicurezza alimentale. Insomma, si tratta di informazioni utili a chi di dover per comprendere se e come gestire i potenziali rischi di questi prodotti.
Perché utilizziamo l'olio di palma
L'olio di palma è un olio vegetale saturo non idrogenato che si ricava dalle palma da olio e che viene apprezzato per la consistenza cremosa che riesce ad conferire agli alimenti a cui viene aggiunto. È inodore e insapore, per questo è considerato un grasso perfetto per gli alimenti industriali. La sua funzione è simile a quella del burro, ma i suoi costi sono decisamente inferiori: il che spiega il boom del consumo di questo prodotto. L'olio di palma non si trova solo negli alimenti, ma anche nei prodotti per l'igiene della persona, come i saponi, o in oggetti di gomma, plastica, metallo.
Perché l'olio di palma è pericolo per l'ambiente
La palma da olio, la Elaeis Guineensis, viene coltivata nel 87% dei casi in Indonesia e Malesia dove va a sostituire le foreste tropicali vergini, un tempo apprezzate per la biodiversità. Funziona così: le foreste vengono rase al suolo, il terreno viene incendiato e poi piantato con palma da olio. Questo comporta la distruzione dell'habitat naturale di molti animali, come gli oranghi, i rinoceronti o le tigri, che si ritrovano senza casa e, in molti casi, sono destinati a morire.
Olio di palma sì o no?
Parlando di rischi per la salute, il consumo di olio di palma è pericoloso nel momento in cui siamo di fronte ad un eccesso. L'idea di base è che le madri e i padri dovrebbero fare il possibile per gestire in maniera equilibrata e sana l'alimentazione dei figli, evitando di proporre continuamente prodotti lavorati e industriali e preferendo le materie prime, magari locali. È chiaro che una merendina ogni tanto non è pericolosa, il problema sta nell'abuso che, anche se non dovesse essere cancerogeno, può comunque portare ad altri disturbi come il sovrappeso. Parlando invece di ambiente, la grande domanda di olio di palma, concentrata poi in un territorio circoscritto, rende questo prodotto altamente distruttivo.