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Obesità e grasso addominale aumentano il rischio di emicrania

Lo rivela un ampio studio norvegese che ha riscontrato un’associazione tra una maggiore probabilità di emicrania con e senza aurea e indici di massa corporea (BMI) più elevati. I chili di troppo, in particolare il grasso addominale, rilasciano sostanze pro-infiammatorie che potrebbero influenzare il sistema nervoso.
A cura di Valeria Aiello
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Obesità e grasso addominale aumentano il rischio di emicrania. Lo rivela un ampio studio norvegese, recentemente pubblicato su The Journal of Headache and Pain, che ha coinvolto oltre 33mila adulti (18.191 donne e 14.985 uomini) di età compresa tra i 19 e 96 anni (media 54,4 anni) di cui il 12,9% (4.290) soffriva di emicrania. L’analisi ha preso in considerazione la prevalenza e la frequenza degli attacchi, l’indice di massa corporea (BMI) – sottopeso (BMI minore di 18,5), normopeso (BMI compreso tra 18,5 e 24,9), sovrappeso (BMI compreso tra 25 e 29,9) e obeso (BMI pari a 30 o superiore) – e l’obesità addominale, calcolata sulla base della circonferenza vita – normopeso (donne: minore di 80 cm, uomini: minore di 94 cm), sovrappeso addominale (donne: compreso tra 80 e 88 cm, uomini: compreso tra 94 e 102 cm) e obesità addominale (donne: superiore a 88 cm, uomini: superiore a 102 cm).

L’indagine ha rivelato che all’obesità è associata un maggiore probabilità di emicrania (45%) con e senza aura, e che a indici di massa corporea più elevati è collegato un significativo aumento del rischio di prevalenza e frequenza degli attacchi. Il sovrappeso, d’altra parte, è risultato associato a un rischio dal 15 e al 25% maggiore di emicrania. In particolare, il sovrappeso addominale ha determinato un aumento della probabilità di emicrania del 29%, con un rischio quasi raddoppiato negli under 50. Al contrario, i ricercatori non hanno evidenziato un’associazione tra cefalea tensiva e le condizioni di sovrappeso e obesità.

I ricercatori non hanno chiarito i meccanismi biologici che collegano l’obesità e il grasso addominale all’emicrania ma suggeriscono che, probabilmente, a giocare un ruolo determinante sono i processi di infiammatori e l’infiammazione cronica legati ai chili di troppo. “Vari meccanismi potrebbero spiegare la relazione tra emicranica e obesità – dicono gli autori dello studio –  inclusa l'attività metabolica e ormonale del tessuto adiposo, l'aumento del rilascio di sostanze pro-infiammatorie, neuroinfiammazione e neuropeptidi che coinvolgono la funzione ipotalamica”. In ogni caso, l’evidenza di una relazione causale tra emicrania e obesità “può avere importanti implicazioni per medici, pazienti e future strategie di salute pubblica, anche alla luce dell'aumentato rischio di malattie cardiovascolari sia nell’emicrania sia nell’obesità”. 

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