Nuovo preservativo autolubrificante in arrivo: prolunga il piacere e protegge dalle malattie
Un preservativo che si autolubrifica potrebbe essere il futuro della nostra protezione dalle malattie trasmissibili sessualmente. Progettato dai ricercatori di Boston, il preservativo autolubrificante risulta più piacevole durante i rapporti sessuali rispetto a quelli presenti sul mercato e proprio questa sua caratteristica potrebbe permettere un incremento dell'uso dell'unica protezione che oggi abbiamo dalle malattie che si trasmettono durante i rapporti sessuali. Ma vediamo com'è fatto e quando potrebbe essere in vendita.
Il preservativo che si autolubrifica. Una delle motivazioni che porta le persone a non voler utilizzare il preservativo è la perdita della sensazione di ‘scivolosità' provocata dalle frizioni: le sostanze lubrificanti attualmente impiegate infatti tendono ad essere assorbite dalla pelle e respinte dal latex di cui è fatto il preservativo, tutto cioè rende dunque più spiacevole e faticosa la frizione stessa. Gli scienziati hanno dunque creato una sostanza lubrificante che, in presenza dei liquidi corporei naturali, mantiene la ‘scivolosià' del preservativo e non viene assorbita dalla pelle, anche dopo 1000 frizioni.
I test effettuati. Gli esperti hanno chiesto ad un gruppo di partecipanti di testare il preservativo autolibrificante e i dati raccolti hanno dimostrato che il 73% di loro confermava i vantaggi riguardanti la scivolosità del nuovo preservativo al punto da portarli ad affermare una maggior predisposizione all'uso di questa protezione così pensata. Insomma, il preservativo autolubrificante potrebbe essere uno stimolo ad utilizzare maggiormente quella che è l'unica barriera contro le malattie sessualmente trasmissibili e che spesso non viene sfruttata proprio per gli effetti negativi che ha sulla qualità stessa del rapporto.
Quando avremo il preservativo autolubrificante. Gli scienziati fanno sapere che il nuovo materiale da loro realizzato è in attesa di approvazione da parte della FDA e saranno necessari ulteriori test prima di poterlo immettere sul mercato: quanto tempo dovremo aspettare non lo sappiamo ancora.
