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No, non abbiamo scoperto nessuna civiltà aliena attorno ad una Stella

Quindi cerchiamo di capire qual è l’origine di questa bizzarra notizia.
A cura di Nadia Vitali
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Considerando che la NASA ci ha tenuto sulle spine per ore quando doveva fare annunci che si aspettavano già un po' tutti (vedi il recente caso dell'acqua su Marte), nell'eventualità in cui gli scienziati dovessero imbattersi niente di meno che nelle tracce di civiltà aliene stiamo pur certi che l'annuncio in questione giungerebbe con una certa gravità. Ebbene non è questo il caso della notizia che sta circolando nelle ultime ore, relativa ad una stella nella quale gli astronomi avrebbero riscontrato delle anomalie tali da far ipotizzare di trovarsi dinanzi alla testimonianza di una forma di vita molto intelligente.

KIC 8462852

Il nome dell'oggetto in questione è KIC 8462852 e si tratta di una stella di classe F V, posta a 1.481 anni luce da noi in direzione della Costellazione del Cigno. La caratteristica per cui sta diventando protagonista delle "cronache aliene" delle ultime ore riguarda delle insolite fluttuazioni nella sua luminosità, misurate grazie al telescopio spaziale NASA Kepler. Uno dei principali incarichi del "cacciatore di esopianeti", infatti, consiste nell'individuare stelle e rilevare le eventuali variazioni nella luminosità di queste che potrebbero essere attribuibili alla presenza di un pianeta in orbita attorno alla stella madre.

Solo che KIC 8462852 sta dimostrando di avere un comportamento un po' bizzarro che, con tutta probabilità, spingerà gli scienziati ad approfondirne la natura, in cerca di nuove interessanti scoperte nell'Universo: ma da un giornale all'altro, partendo dall'americano Atlantic fino alle testate nazionali, è rimbalzata la voce di una mega-struttura aliena in grado di influenzare il modello luminoso di questa stella.

Possibili spiegazioni (che non coinvolgono gli alieni)

La perplessità relativamente a questi cali di luminosità registrati nella stella, troppo intensi e non periodici, è stata espressa in un articolo pubblicato pochi giorni fa dalle Monthly Notices of the Royal Astronomical Society dove si illustrano le principali spiegazioni plausibili.

Un pianeta? Troppo poco per provocare un fenomeno del genere: considerate che Giove oscurerebbe il nostro Sole di appena l'1%, mentre qui si parla di cali che vanno dal 15 al 22%. Un'altra stella? Kepler dovrebbe rilevarla esattamente come vede KIC 8462852. In ogni caso dovrebbe esserci una qualche regolarità, qualora si trattasse di oggetti del genere.

Tabetha Boyajian, post-doc presso Yale e principale autrice dello studio al quale hanno preso parte anche diversi "cittadini scienziati" che aderiscono al progetto Planet Hunters, esplora la possibilità di diversi scenari che vanno da qualche anomalia negli strumenti alla possibilità di un evento catastrofico su ampia scala, simile a quello che avrebbe originato la nostra Luna dall'impatto di un pianeta grande come Marte con la Terra; in quest'ultimo caso, un'enorme quantità di detriti in frammenti potrebbe circondare la stella, creando un effetto del tutto casuale di oscuramento della luce.

Qualcosa di vagamente analogo potrebbe accadere – ed è tra le possibilità alternative – qualora ci fosse una famiglia di comete in orbita attorno a KIC 8462852 che, con le loro nubi di gas e polveri, potrebbero bloccare il passaggio della luce.

Image credit NASA/JPL-Caltech
Image credit NASA/JPL-Caltech

Comunicare con le stelle

Quindi, per dirla con le stesse parole dei ricercatori «gli alieni sarebbe proprio l'ultima ipotesi che prenderemmo in considerazione»: e mentre è assai improbabile che la responsabilità delle anomalie sia da attribuire a mega-strutture aliene, di sicuro c'è il fatto che la stella è molto interessante per gli studiosi e meriterà ulteriori osservazioni per spiegare quello che, verosimilmente, è un fenomeno naturale. Poi, se proprio i dubbi dovessero diventare davvero troppo pressanti, Jason Wright della Penn State University e la collega Boyajian hanno già pensato al "piano b": proporre al SETI di puntare un radiotelescopio verso la stella per vedere se si captano dei segnali. Ammesso che l'istanza venga accettata dal centro di ricerca per l'intelligenza extraterrestre, bisognerà allora poi aspettare di ricevere una eventuale risposta.

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