Morto Carlo Bernardini, il fisico e divulgatore che ha ‘costruito’ il primo sincrotrone italiano

Il fisico italiano Carlo Bernardini è morto all'età di 88 anni. È stato uno dei protagonisti del mondo della fisica del nostro paese a partire dal dopoguerra, quando ha collaborato alla realizzazione del primo sincrotrone presso il Laboratorio Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Bernardini, oltre ad essere uno scienziato, era anche un divulgatore: è stato infatti il direttore di riviste come Sapere e Riforma della Scuola.
La sua vita. Carlo Bernardini, nato a Lecce il 22 aprile 1930, ha insegnato all'Università Federico II di Napoli e alla Sapienza di Roma, dove è stato anche preside delle Facoltà di Scienze Matemantiche, Fisiche e Naturali. Diventato anche Senatore nella VII Legislatura, ha lavorato presso il Laboratorio Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) di Frascati: era nel ‘gruppo del sincrotrone'.
Cos'è un sincrotrone. Un sincrotrone è un acceleratore di particelle cariche fino a velocità relativistiche. Quello italiano, come spiegano dall'INFN, “Entrò in funzione a Frascati nel 1959 producendo fasci di fotoni di energia compresa tra 0.4 e 1.1 GeV, ottenuti dall’urto del fascio di elettroni contro un bersaglio posto all’interno della camera da vuoto dell’acceleratore”.
E come era fatto? “L’anello aveva un diametro di circa 9 m e consisteva di 4 magneti curvanti separati da altrettante sezioni rettilinee. Il fascio di elettroni era strutturato in impulsi di durata 4 msec contenenti ciascuno 5 x 1010 particelle, che si ripetevano con frequenza di 20 Hz”.
A cosa servi? “La sperimentazione con il sincrotrone ha consentito di ottenere importanti risultati nella fisica dei pioni, della diffusione elettrone-protone e nella tecnica di produzione coerente di fotoni a partire dall’interazione di elettroni con i nuclei atomici di cristalli di diamante.”