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Modificare gli embrioni umani per evitare le malattie genetiche è ‘moralmente accettabile’

Un comitato etico, istituito in Gran Bretagna, apre alla modificazione genetica degli embrioni tramite tecniche definite crispr. Dopo 2 anni di lavoro i ricercatori del Nuffield Council on Bioethics hanno stilato un rapporto in cui danno un parere positivo, ma pongono una serie di paletti etici a questo tipo di metodologie che ricordiamo, possono aiutare a sconfiggere alcune malattie genetiche.
A cura di Lorenzo Fargnoli
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La Gran Bretagna apre alla modificazione genetica di spermatozoi e ovociti, tramite tecniche chiamate "copia e in colla" o crispr durante la riproduzione assistita. Un comitato bioetico, il Nuffield Council on Bioethics, ha deciso di muoversi per tempo e nonostante le moderne tecniche ancora non abbiano raggiunto un tale livello, si sono espressi dopo due anni di lavoro attraverso un rapporto di 183 pagine in cui dichiarano : "La modifica del DNA di un embrione per influenzare le caratteristiche di una persona futura ("modificazioni genetiche ereditarie") potrebbe essere moralmente ammissibile.." Il comitato etico inglese non ha aperto ad una nuova era di eugenetica, dando la possibilità di scegliere i geni del proprio futuro figlio, ma al contrario ha posto dei paletti inamovibili alla modificazione genetica, come la garanzia del benessere fisico e sociale dell'individuo.

Le line guida. Con questo tipo di tecniche di modificazione genetica, coadiuvate dalla diagnosi pre-impianto, genitori portatori di malattie genetiche gravissime potrebbero "editare" il genoma dei figli, escludendo i geni responsabili anche nelle generazioni future. È un tema controverso che smuove diverse sensibilità, ma vediamo come hanno deciso di muoversi i tecnici inglesi.

Il Consiglio raccomanda che gli interventi sul genoma siano consentiti solo quando:

  •  intesi a garantire, ed essere coerenti con, il benessere della persona futura
  • non aumentano lo svantaggio, la discriminazione o la divisione nella società
  • c'è stata un'opportunità sufficiente per un dibattito pubblico ampio ed inclusivo sul suo uso e sulle possibili implicazioni
  • ulteriori ricerche sono state condotte per stabilire standard di sicurezza clinica
  • i rischi di effetti negativi per gli individui, i gruppi e la società nel suo insieme, sono stati valutati in modo appropriato e sono in atto misure di monitoraggio
  • rigorosamente regolamentato dagli organi preposti
  • introdotto solo nel contesto di uno studio clinico, con monitoraggio degli effetti a lungo termine su individui e gruppi
  • concesso in licenza caso per caso

Il dibattito. La Gran Bretagna è uno di quei paesi che permette la ricerca sugli embrioni umani, ma la legge attuale non consente interventi di editing genomico. Per permettere ai genitori inglesi di utilizzare questo tipo di risorsa andrebbe ovviamente modificato il disegno legislativo, tramite un dibattito pubblico e ovviamente uno parlamentare. Il professor Dave Archard, presidente del Nuffield Council on Bioethics, ha dichiarato: "Sono in corso enormi progressi nella ricerca sulla genomica e, anche se dobbiamo riconoscere che i geni da soli non modellano una persona, la possibilità di utilizzare la modifica del genoma nella riproduzione per proteggere o evitare una caratteristica in un bambino, offre un approccio radicalmente nuovo ed è una possibile risorsa per i futuri genitori",  ma precisa "Dobbiamo fare attenzione che l'uso dell'editing del genoma non aumenti lo svantaggio sociale, la discriminazione o la divisione e che venga prestata al benessere delle persone coinvolte, specialmente dei bambini".

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