145 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Misteriosa stella che esplode ogni anno scoperta nella galassia di Andromeda

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati americani e britannici ha individuato una stella che esplode una volta all’anno, una frequenza molto superiore rispetto a quella di altre “nane ricorrenti”. L’astro, chiamato M31N 2008-12a, ha inoltre un guscio di materiale residuo che si estende per ben 400 anni luce.
A cura di Andrea Centini
145 CONDIVISIONI
Credit: NASA
Credit: NASA

Nella splendida galassia di Andromeda è stata scoperta una misteriosa stella che esplode una volta ogni anno. L'ultima esplosione nucleare è stata osservata nel novembre 2018, e tutto lascia pensare che gli scienziati ne documenteranno altre negli anni a venire. È la prima volta che viene documentata una nova ricorrente (RNe) con una sequenza temporale così ristretta, dato che mediamente queste peculiari stelle esplodono una volta ogni 10 anni.

Cos'è una nova. Le nove si verificano quando stelle nane bianche (o nane degeneri) continuano ad accumulare idrogeno sulla propria superficie, che viene compresso e riscaldato fino a quando non si determina una colossale esplosione. Durante la formazione della nova la luminosità dell'astro può aumentare persino di un milione di volte. La reazione nucleare produce un guscio di materiale espulso (residuo) che può estendersi per decine o centinaia di anni luce. Gli astrofisici ritengono che le nove ricorrenti – cioè quelle che esplodono a intervalli regolari – sono legate a una stella compagna, dalla quale sottraggono costantemente  il materiale alla base delle esplosioni.

Un caso particolare. La nova ricorrente scoperta nel cuore della galassia di Andromeda, chiamata M31N 2008-12a, presenta due caratteristiche peculiari. Non solo è quella che esplode con la frequenza maggiore di tutte, cioè una volta all'anno, ma è anche quella presenta il guscio di materiale residuo più esteso; esso occupa ben 400 anni luce. Secondo gli scienziati che l'hanno studiata, un team di ricerca internazionale guidato da astrofisici dell'Università Statale di San Diego e dell'Università John Moore di Liverpool, ciò sarebbe dovuto al fatto che su M31N 2008-12a si succedono esplosioni da milioni di anni. Solo in un intervallo temporale così lungo avrebbe potuto formarsi un guscio di materiale residuo così ampio.

Il futuro della nana ricorrente. Per i professori Allen Shafter e Matthew Darnley che hanno coordinato la ricerca, la nana ricorrente potrebbe trovarsi in uno fase cruciale del proprio ciclo vitale; sarebbe infatti al limite del materiale che è in grado di catturare dalla stella compagna, e dunque potrebbe esplodere in una spettacolare supernova di tipo Ia. A differenza delle nova, nelle quali è solo lo strato superficiale a esplodere, le supernovae determinano l'esplosione dell'intero astro. Le supernovae legate alle nane bianche sono eventi relativamente rari, ma fondamentali poiché gli scienziati le sfruttano per calcolare la distanza delle galassie e altre caratteristiche dell'Universo. I dettagli su M31N 2008-12a sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

145 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views