Metà maiali e metà umani, ecco come saranno gli organi del futuro
I ricercatori stanno tentando di trasformare i maiali in incubatori di organi utili ai trapianti e modificati geneticamente che risultano in parte umani e in parte animali. A darne notizia sono gli scienziati della University of California, Davis, che sarebbero già alle prime fasi della sperimentazione. Se quanto ipotizzato dovesse risultare possibile, davanti a noi potrebbero aprirsi due scenari: da un lato l'opportunità, per i pazienti che ne hanno bisogno, di non dover attendere a lungo per un organo e quindi incrementare le probabilità di sopravvivenza, dall'altro l'inaugurazione di una nuova stagione dello sfruttamento animale, va da sé infatti che gli animali portatori di organi verrebbero allevati con l'unico scopo di venire uccisi una volta completato lo sviluppo dell'organo che portano al loro interno.
Il metodo per la “coltivazione” di organi è piuttosto semplice. Per creare questi embrioni chimera, gli scienziati sfruttano l'editing genetico del CRISPR, che riesce ad intervenire su porzioni di DNA, per rimuoverne, ad esempio, quella responsabile della formazione del pancreas. La parte eliminata dall'embrione del maiale viene sostituita con cellule staminali pluripotenti indotte provenienti da un essere umano e riprogrammate per trasformarsi nelle cellule staminali addette allo sviluppo, ad esempio, del pancreas. A questo punto, l'embrione chimera viene inserito nella scrofa dove cresce nel giro di 28 giorni. Il feto che ne deriva è un maiale con un pancreas umano.
Precisiamo che in questo caso stiamo parlando di pancreas, ma la tecnica sperimentata può portare allo sviluppo di qualsiasi organo umano. Ciò che risulta scientificamente interessante è che con questo tipo di “coltivazione”, in teoria, è possibile iniettare le cellule staminali pluripotenti indotte prelevate direttamente dal paziente che quindi avrebbe a sua disposizione un organo compatibile.
I contro degli embrioni chimera riguardano il rischio che le cellule umane possano migrare al punto da sviluppare il cervello del maiale che, in un certo senso, sarebbe anche umano. Questo, come è facile intuire, potrebbe avere implicazione morali. È accettabile uccidere un maiale che ha un cervello in parte umano e che, al suo interno, contiene organi umani?
Questa domanda offre un altro spunto di riflessione: è accettabile allevare animali il cui unico scopo nella vita è fungere da incubatori di organi umani? In un'epoca in cui si parla molto di svolta vegetariana, di benessere animale e di critica alla cultura degli allevamenti intensivi, risulta anacronistico forse proporre un nuovo settore di sfruttamento. Non sarebbe più opportuno investire sulla cultura della donazione degli organi?
Ad ogni modo, la ricerca è solo iniziale, per capire se i maiali ci faranno da incubatori di organo dobbiamo dunque attendere ancora a lungo.