Marte, la nuova scoperta di Curiosity ci avvicina alla vita sul Pianeta Rosso
Il rover Curiosity della NASA ha confermato che la regione di Marte che sta esplorando è effettivamente ricca di argilla come presupposto. Vediamo insieme cosa sta accadendo sul Pianeta Rossa e perché la scoperta dell’argilla sia così importante.
Argilla su Marte. Il rover Curiosity ha raccolto due campioni di rocca chiamati ‘Aberlady’ e ‘Kilmarie’ e, dalle analisi effettuate sulla loro composizione, è venuto fuori che contenevano la più alta concentrazione di argilla mai trovata durante la missione in atto. Lo strumento di mineralogia del rover, chiamato CheMin (Chemistry e Mineralogy), ha fornito i primi risultati sui campioni, dimostrando la presenza di argilla, ma anche quella di ematite, un minerale di ossido di verso trovato in abbondanza più a nord, sul crinale Vera Rubi, abbandonato a fine gennaio. Entrambi i campioni, frutto di precedente perforazione della roccia, sono stati immortalati in uno scatto del rover del 12 maggio 2019, che corrisponde al 2.405 esimo giorno marziano della missione.
Dove si trova l’argilla. Gli scienziati spiegano che questa zona ricca di argilla si trovano nella parte bassa del Monte Sharp, dove Curiosity sta lavorando per comprendere le condizioni di vita sul pianeta miliardi di anni va.
Perché è una scoperta importante. Trovare argilla, significa, in un certo senso, trovare acqua e forse vita. L’argilla per formarsi ha bisogno di acqua e l’acqua, per quanto sappiamo attualmente, è fondamentale per la creazione della vita.
Cosa ci dice questa scoperta. Gli esperti spiegano che quanto scoperto può aiutarci a comprende meglio questa zona, ad esempio è possibile che l’area sia formata da strati di fango in antichi laghi, l’acqua potrebbe aver interagito coi sedimenti per anni, lasciando argilla in abbondanza nelle rocce. Curiosity non si ferma e continua a lavorare e raccogliere informazioni per svelarci nuovi segreti di Marte.