Mancini, scoperta l’origine genetica che fa preferire la sinistra e riduce il rischio Parkinson
Per la prima volta, gli scienziati hanno identificato le regioni del genoma che sono associate all’utilizzo della mano sinistra, e cioè al mancinismo, e sono riusciti a capire come influenzano il cervello e la sua architettura. Vediamo insieme come gli esperti siano giunti a questa importante conclusione e quali siano le conseguenze di queste caratteristiche genetiche sul cervello.
Gli esperti ci spiegano che era già noto che i geni avessero un ruolo parziale nel determinare la mano ‘prediletta’, gli studi sui gemelli avevano infatti stimato che, nel 25% dei casi, ad influenzare la scelta della mano fosse una componente genetica: ma nessuno aveva capito quale, fino ad oggi.
Analizzando le informazioni genetiche, quindi il DNA, di 400.000 persone, di cui 38.332 mancini, gli esperti hanno identificato quattro varianti genetiche collegate al mancinismo, tre delle quali sono associate con le proteine coinvolte nello sviluppo del cervello e della sua struttura. In particolare, queste proteine erano correlate ai microtubuli, che costituiscono il citoscheletro, che guida la costruzione e il funzionamento delle cellule nel corpo.
Utilizzando l'imaging cerebrale dettagliato di circa 10.000 di questi partecipanti, i ricercatori hanno scoperto che questi effetti genetici erano associati a differenze nella struttura del cervello nei tratti della materia bianca, che contiene il citoscheletro del cervello che unisce le regioni correlate al linguaggio.
C’è da dire infatti che, per quanto riguarda i mancini, le aree linguistiche dell’emisfero sinistro e destro del cervello comunicano tra loro in modo più coordinato e questo potrebbe voler dire che i mancini sono in vantaggio quando si tratta di svolgere compiti verbali: per scoprirlo sono necessari ulteriori studi.
E non finiscono qui i vantaggi. I ricercatori hanno anche trovato correlazioni tra le regioni genetiche coinvolte nella mancinismo e una probabilità leggermente inferiore di sviluppare il morbo di Parkinson, ma una probabilità leggermente superiore di sviluppare la schizofrenia. Ovviamente, anche in questo caso, per parlare di correlazione diretta c’è bisogno prima di effettuare ulteriori studi.
Lo studio, intitolato "Handedness, language areas and neuropsychiatric diseases: insights from brain imaging and genetics", è stato pubblicato su Brain, a Journal of Neurology.