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L’influenza aviaria colpisce anche gli uomini: cos’è e come il virus entra nel corpo

L’influenza aviaria non colpisce solo gli uccelli, ma può contagiare anche noi umani. Vediamo insieme in quali casi rischiamo di contrarre il virus A, H7N9, quali sono i sintomi che possono farci capire che è entrato nel nostro corpo e come si può curare. Ad oggi, il virus non passa da uomo a uomo, ma gli scienziati non garantiscono che sarà così anche in futuro.
A cura di Zeina Ayache
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Il virus influenzale H7N9, conosciuto anche come infezione umana da influenza aviaria da virus A, è in grado di raggiungere anche il nostro corpo e di infettarci fino alla morte, per quanto i principali casi di contagio riguardino il pollame e, solo raramente, l’essere umano. Vediamo insieme cosa c’è da sapere sull’influenza aviaria, quali sono i sintomi e la cura di questa malattia.

Cos’è l’influenza aviaria

In generale, l’influenza aviaria è una malattia che interessa principalmente gli uccelli selvatici e domestici e di cui ci sono diversi sottotipi di virus influenzali A che sono caratterizzati da instabilità genetica, che significa che sono soggetti a numerosi mutazioni e per questo difficilmente controllabili.

L’influenza aviaria nell’uomo

L’influenza aviaria riguarda per lo più il pollame, ma, in rari casi, può colpire anche l’essere umano. I primi casi sono stati registrati a partire dal marzo 2013, quando le autorità sanitarie cinesi hanno avvertito l’Organizzazione Mondiale della Sanità dei primi pazienti colpiti da dall’influenza da virus A H7N9.

Come fa il virus H7N9 a colpire l’essere umano

Gli esperti escludono la possibilità di contagio in seguito all’ingestione di carne e uova di polli e galline poiché durante la cottura il virus viene eliminato. La trasmissione dell’H7N9 avviene per contatto diretto con materiale fecale o animali vivi infetti.

Sintomi dell’aviaria

L’aviaria nell’uomo si presenta con sintomi lievi simili a quelli influenzali che possono arrivare a colpire occhi e apparato respiratorio, con febbre alta, tosse, polmonite, con serie complicazioni che rischiamo di mettere in pericolo la sopravvivenza del paziente.

Curare l’aviaria

La miglior cura dell’aviaria è la prevenzione che implica dunque evitare di entrare direttamente in contatto con animali potenzialmente infetti, volatili e maiali. Non sono disponibili vaccini e il trattamento previsto implica l’utilizzo di farmaci a cui il virus non risulti resistente. Vista la difficoltà di sconfiggere questo virus, in caso di contagio i malati vengono sottoposti ad isolamento.

Il terrore dell’Occidente, rischio pandemia

Parlando di virus H7N9, ultimamente c’è chi associa l’aviaria alla malattia X, quella che secondo l’OMS potrebbe portare ad una pandemia difficilmente controllabile. Il motivo è legato all’enorme capacità del virus dell’aviaria di mutare diventando sempre più aggressivo e resistente agli antibiotici.

Contagio uomo-uomo

Per quanto riguarda il contagio uomo-uomo, per ora il virus dell’aviaria non sembra in grado di passare da persona a persona, ma non sappiamo come evolverà, dunque non possiamo escludere del tutto che un domani diventi contagioso anche tra persone.

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