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L’infezione o la vaccinazione Covid portano a un’immunità duratura?

I meccanismi e la durata della risposta immunologia protettiva analizzati nella review di un team di ricerca dell’Università di Londra: “L’infezione provoca una risposta immunitaria protettiva che dura circa 5-12 mesi. Nei vaccinati questa risposta scende al 47% dopo 5 mesi”.
A cura di Valeria Aiello
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La vaccinazione è davvero la via d’uscita dalle restrizioni Covid? Se lo è chiesto un team di ricerca dell’Università di Londra in una review pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine, ora che diversi Paesi stanno allentando o eliminando le misure di contrasto della pandemia. Il successo di queste strategie, indicano gli studiosi,  dipende principalmente dalla durata dell’immunità protettiva derivante dalla vaccinazione o dall’infezione naturale. Nella loro analisi, il team di ricerca guidato dal patobiologo Gregory Milne del Royal Veterinary College dell’Università di Londra, ha preso in esame tutte le pubblicazioni relative alla risposta immunitaria indotta dall’infezione da Sars-Cov-2 e e dalla vaccinazione Covid pubblicate fino al luglio 2021, presentando un rapporto sulle prove disponibili in termini di longevità dell’immunità protettiva.

L’infezione naturale, osservano i ricercatori, provoca una risposta immunitaria protettiva che dura circa 5-12 mesi, con un rischio di reinfezione più probabile in presenza di risposta anticorpale non sufficientemente robusta. I dati emergenti sui vaccinati, d’altra parte, mostrano che la protezione dal rischio di infezione può essere ridotto contro le varianti di preoccupazione, per le quali non è escluso che “servirà aggiornare nel breve termine i vaccini” precisano gli studiosi.

I risultati della review concordano con quelli di un ampio studio sulle cartelle cliniche degli Stati Uniti, che ha dimostrato che l’efficacia di due dosi di Pfizer-BioNTech contro il ricovero ospedaliero a seguito di infezione con la variante Delta rimasto al 93% fino a 6 mesi dopo la seconda dose, nonostante la diminuzione dell’efficacia contro l'infezione (dall'88% nel primo mese dopo la seconda dose al 47% dopo 5 mesi). Nuovi dati mostrano anche che la probabilità di avere sintomi di Long Covid (oltre i 28 giorni dopo l’infezione) è dimezzata tra coloro che hanno ricevuto da quattro settimane la seconda dose di uno di due vaccini a mRNA (Pfizer-BioNTech e Moderna) o a vettore virale (Astrazeneca).

In definitiva, la durata dell’immunità protettiva dall’infezione naturale e dalla vaccinazione determinerà la frequenza di focolai (annuali, biennali o più sporadici) e l’onere sui sistemi sanitari delle malattie sintomatiche.” Saranno anche necessari altri interventi, con ulteriori epidemie che potrebbero verificarsi a causa della deriva antigenica, delle pressioni selettive per nuove varianti e della mobilità globale della popolazione” ha concluso il team di ricerca.

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