video suggerito
video suggerito

L’infezione da coronavirus può portare alla perdita dell’udito

Lo evidenzia un’analisi condotta dall’Università di Manchester che ha identificato una forte correlazione tra Covid-19 e problemi uditivi e vestibolari.
A cura di Valeria Aiello
73 CONDIVISIONI
Immagine

C’è una forte correlazione tra problemi dell’udito e Covid-19: a rilevarlo è un’analisi condotta dall’Università di Manchester e del NIHR Manchester Biomedical Research Center, uno dei principali centri di ricerca del Nord dell’Inghilterra, che ha stimato la prevalenza di problemi uditivi e vestibolari nei pazienti Covid. L’indagine, che ha preso in esame i risultati di 24 studi su sintomi audio-vestibolari associati all’infezione da coronavirus Sars-Cov-2, ha indicato che la perdita dell’udito si è verificata nel 7,6% dei casi. Più frequente la comparsa o la riacutizzazione dell’acufene che può manifestarsi nel 14,8% dei casi. Nel 7,2% dei casi è stata segnalata anche l’insorgenza di vertigini.

Questi disturbi sono stati registrati principalmente attraverso sondaggi o cartelle cliniche dei pazienti, piuttosto che da test dell’udito. “C’è un urgente bisogno di uno studio clinico e diagnostico condotto con attenzione per comprendere gli effetti a lungo termine di Covid-19 sull’udito – ha affermato Kevin Munro, professore di Audiologia presso l’Università di Manchester e autore principale della review pubblicata sull’International Journal of Audiology – . È anche noto che virus come quelli di morbillo, parotite e meningite possono causare la perdita dell’udito ma poco si conosce delle conseguenze sul sistema uditivo di Sars-Cov-2”.

Il professor Munro, che in una precedente indagine ha evidenziato che oltre il 13% dei pazienti Covid dimessi dal Manchester University Hospitals NHS Foundation Trust ha riferito un cambiamento nell'udito, sta ora conducendo uno studio della durata di un anno per indagare sul possibile impatto a lungo termine dell’infezione da coronavirus sull’udito tra le persone ricoverate per Covid-19 in ospedale.

L’obiettivo è quello di stimare accuratamente il numero e la gravità dei disturbi correlati all’infezione nel Regno Unito e scoprire quali parti del sistema uditivo possono essere coinvolte. Verrà inoltre esplorata l’associazione ad altri fattori, come lo stile di vita, la presenza di una o più condizioni preesistenti e gli interventi di terapia intensiva. “Negli ultimi mesi ho ricevuto numerose e-mail da persone che hanno segnalato disturbi dell’udito dopo la guarigione da Covid-19 – ha aggiunto Munro – . Anche se questo è allarmante, è necessaria cautela in quanto non è chiaro se questi disturbi siano direttamente attribuibili all’infezione o ad altri fattori, come l’impiego di trattamenti per cure urgenti”.

73 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views