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Leonessa chiusa in vetrina in un bar: Khaleesi torturata per farci divertire

Follia in pieno centro di Istanbul. Un video, circolato fra i social, mostra un giovane esemplare di leonessa tenuta in una strettissima gabbia di vetro, alla mercé degli sguardi e della curiosità dei clienti di un bar. Grazie alla mobilitazione dei social sono intervenute le autorità turche che hanno intimato al proprietario di smontare la gabbia.
A cura di Lorenzo Fargnoli
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Un caffè di Istanbul, il Mevzoo, ha messo in vetrina, fra i suoi clienti, un giovane esemplare di leonessa. Il proprietario ha deciso di chiudere la regina degli animali che può vantare in natura un territorio di 250 chilometri quadrati (da Napoli a Roma), in uno spazio dove ci sentiremmo in colpa a far vivere un pesce rosso. Ma le immagini sono finite sul web, scatenando feroci critiche e una petizione per liberare l'animale. L'ondata di popolarità di questo caso ha smosso le autorità turche, che sono andate a far visita al proprietario del bar, intimandogli di smontare la gabbia di vetro.

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La gabbia di vetro. Il Mevzoo, fra un caffè alla turca e una boccata di narghilè, ti permetteva di ammirare un vero leone passeggiare ed addirittura nutrirlo in una specie di labirinto trasparente, fra luci al neon e i rumori di un affollato bar di una metropoli. Le immagini dei social mostrano chiaramente il grande felino, chiamato Khaleesi come la regina del telefilm Game of Throne, abituato agli spazi immensi delle savane africane, camminare continuamente avanti e indietro (chiaro segno di stress negli animali) in uno spazio largo meno di un metro, poco più ampio di quello dell'animale stesso. Una vera e propria follia! Ancora più incredibile è che il bar fosse segnato alle autorità turche, come centro rifugio per animali, possedendo infatti anche altri "ospiti" tra cui 35 conigli, diversi fenicotteri, quattro serpenti, quattro cavalli, due pappagalli, due coccodrilli e un'iguana, (speriamo in condizioni migliori).

Petizione. Dopo una vera e propria campagna social e una petizione che ha raggiunto le 6000 firme, le autorità turche hanno iniziato a seguire il caso. Il presidente della Camera dei chirurghi veterinari turchi Oytun Okan Senel ad esempio ha lanciato la sua condanna utilizzando twitter: "Nel centro di Istanbul, è un'umiliazione! Il "Centro di riabilitazione" è in realtà una caffetteria ornamentale narghilè, lo sfruttamento degli animali non è giustificato. Ragazzi, pensate che la piazza sia vuota, ma ci sono leggi in questo paese!" A questo punto il ministero turco delle foreste e delle risorse idriche ha iniziato ad indagare sulla caffetteria scoprendo che i permessi per tenere gli animali erano in regola, ma ha comunque intimato al proprietario di smantellare l'orrenda prigione di vetro entro 3 mesi. Nessuno sa però che fine farà la povera Khaleesi una volta uscita dalla "vetrina", visto la totale incuranza per la sua salute dei suoi proprietari. C'è solo da sperare che i clienti e le persone comuni si ribellino all'uso e al sacrificio della libertà di animali selvatici per il loro divertimento e segnalino gli abusi, non solo mediante i social, ma anche alle autorità preposte .

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