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Le zanzare pungono a seconda del nostro patrimonio genetico

Il patrimonio genetico è responsabile dell’interesse che le zanzare hanno per noi. Uno studio, effettuato sui gemelli, spiega come questi insetti possano essere influenzati dalla nostra genetica.
A cura di Zeina Ayache
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La genetica il comportamento delle zanzare
La genetica il comportamento delle zanzare

Con l'arrivo della bella stagione rispuntano le zanzare che, puntuali come sempre, rovinano le nostre serate provocandoci prurito e fastidio. Ci sono persone però che subiscono queste morsicature molto più di altre e il motivo di questa preferenza da parte delle femmine di zanzare avrebbe basi genetiche. A darne ulteriore conferma è uno studio inglese, realizzato dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine, con la collaborazione degli scienziati della Nottingham University, del Rothamsted Research nell'Hertforshire e della University of Florida, intitolato “Heritability of Attractiveness to Mosquitoes” e pubblicato su PLOS ONE.

I test sono stati effettuati su 18 coppie di gemelli monozigoti e 19 coppie di eterozigoti, di un'età compresa tra i 50 e i 90 anni, tra questi, tutte le donne erano in post menopausa per evitare di influenzare il loro potere attrattivo con le variazioni di odori tipiche del periodo mestruale. Ai partecipanti è stato chiesto di non fare uso di alcol o di cibo contenente aglio, cipolla o peperoncino nelle 24 ore precedenti al test. Dopo avergli pulito attentamente le mani, ai volontari è stato chiesto di non toccare nulla e di lasciarsi asciugare senza l'utilizzo di asciugamani o fazzoletti, ma semplicemente all'aria.
Attraverso l'utilizzo di un particolare olfattometro tubolare a forma di Y, le zanzare sono entrate in contatto con gli odori rilasciati dalle mani delle coppie di partecipanti e i dati raccolti hanno evidenziato come gli insetti si comportassero nello stesso identico modo con i gemelli monozigoti, dimostrandosi ugualmente attratte. Quanto agli eterozigoti, l'interesse era diverso e variava da caso a caso.

Il comportamento delle 20 femmine di Aedes aegypti, zanzare della febbre gialla, che hanno preso parte all'esperimento, ha indotto il professor James Logan, a capo dello studio, a concludere che la genetica, al di là dell'odore emanato, del cibo assunto, o del gruppo sanguigno di appartenenza, sia fondamentale per muovere l'interesse delle zanzare. Studi futuri indagheranno per comprendere esattamente quale componente genetica influisca sulle scelte degli insetti e come sfruttarla per sviluppare un metodo di contrasto efficace contro queste punture che, soprattutto in alcune parti del mondo, sono responsabili della febbre dengue e della febbre gialla, entrambe molto pericolose.

[Foto copertina di Wikipedia.org]

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