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Le spettacolari immagini di Marte in 3D: perché sono così importanti

Una telecamera di costruzione italiana in dotazione a un satellite sta fotografando la superficie di Marte donandoci incredibili immagini del “pianeta rosso”. La missione di nome EXOMARS ha lo scopo di studiare il terreno marziano e preparare il futuro atterraggio di un rover robotizzato capace di scavare il suolo.
A cura di Lorenzo Fargnoli
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Nuove bellissime e coloratissime fotografie ci giungono da Marte grazie a CaSSIS (Colour and Stereo Surface Imaging System), una telecamera di costruzione tutta italiana in dotazione alla sonda orbitale T.g.o.(Trace Gas Orbiter) che sta girando attorno al pianeta rosso dal 2016 in cerca di informazioni per futuri attracchi marziani.

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CaSSIS. CaSSIs è un progetto internazionale guidato da Nicolas Thomas dell’Università di Berna (Svizzera) e realizzato dall’Agenzia spaziale italiana in collaborazione con l’industria italiana Leonardo fornitore del cuore optronico (piano focale ed elettronica di processamento). La telecamera permette di avere immagini 3d reali e non ricostruite al computer della superficie del pianeta, riuscendo così a comprenderne anche la morfologia, fondamentale per osservare siti di atterraggio, valutandone i possibili pericoli o per comprendere i segreti "della vita di Marte" come erosione, fenomeni vulcanici o emissioni di gas.

Exomars. La missione del T.g.o. fa parte di un progetto più ambizioso dal nome EXOMARS, una collaborazione fra le agenzie europea e russa, che vuole portare un nuovo rover sulla superficie "rossa", capace di perforare fino a 2 metri di profondità e analizzare il sottosuolo marziano. Anche in questo caso l'ingegneria italiana è in primo piano, poiché anche la trivella del robot è un lavoro tutto italiano.

Le fotografie."La camera sta funzionando molto bene e la quantità di dati di alta qualità che sta producendo è impressionante, in questi giorni abbiamo superato le 1000 immagini acquisite dalla fine del commissioning, incluse le coppie stereo. L’analisi scientifica delle immagini è già iniziata e prevediamo di sottomettere le prime pubblicazioni nelle prossime settimane”, ha raccontato Gabriele Cremonese di INAF (L'Istituto nazionale di astrofisica).

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