Le scimmie, come noi, diventano più amiche tra loro quando guardano Temptation Island insieme
Le scimmie che guardano video insieme stringono legami di amicizia tra loro, un po’ come accade tra noi esseri umani che ci sentiamo legati tra noi quando guardiamo Netflix o andiamo al cinema. Questa è la conclusione a cui sono arrivati gli scienziati che hanno effettuato un esperimento i cui risultati dimostrano, ancora una volta, la somiglianza tra noi e le scimmie, nello specifico gli scimpanzé e i bonobo. Ma vediamo come lo hanno scoperto.
Insieme davanti ad un video. Per giungere a questa curiosa conclusione, gli esperti hanno coinvolto alcune coppie di scimmie, bonobo e scimpanzé, alle quali hanno mostrato alcuni video in cui si vedevano altre scimmie svolgere varie attività. Per assicurarsi che i partecipanti mantenessero l’attenzione sul video, proprio come noi beviamo una birra, gli hanno dato da bere del succo d’uva mentre con un sistema di tracciamento della vista, si assicuravano che stessero effettivamente seguendo le immagini sullo schermo.
Amici come noi. Mettendo a confronto il comportamento delle scimmie partecipanti all’esperimento e di quelle invece di un gruppo di controllo, gli scienziati hanno notato che tra le prime i legami sociali tentavano a stringersi: si toccavano di più, accorciavano le distanza tra loro e mostravano più attenzione l’una verso l’altra.
Cosa ci dice questo studio. Viene da chiedersi che utilità abbia mostrare alcuni video alle scimmie, gli scienziati spiegano che lo studio suggerisce che bonobo e scimpanzé sono in grado di creare legami sociali quando partecipano insieme ad un evento: che è proprio ciò che avviene anche tra esseri umani. Lo studio aiuta inoltre a riflettere su come si rischi di perdere il senso della socialità e della comunione quando si preferisce concentrarsi su attività individuali, come i social media, invece che su attività di gruppo, come gli eventi.
Lo studio, intitolato “Visually attending to a video together facilitates great ape social closeness”, è stato pubblicato su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences.