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Le piante non hanno una coscienza e non provano emozioni: studio smonta le vecchie teorie

Gli scienziati hanno sfatato il mito delle piante che provano dolore ed emozioni: un nuovo studio dichiara che non hanno una coscienza e ci spiega il loro funzionamento possa aver indotto gli esperti in errore antropomorfizzando questi esseri viventi. Vediamo insieme perché le piante non hanno una coscienza.
A cura di Zeina Ayache
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Foto da Wikipedia
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Le piante non hanno una coscienza, non sentono dolore e non provano emozioni, questa è la conclusione a cui sono arrivati gli scienziati attraverso un esperimento che smonta le vecchie teorie che, secondo loro, tendono ad antropomorfizzare la flora, cadendo in errore. Vediamo insieme perché secondo gli scienziati le piante non hanno una coscienza.

Piante e coscienza. Gli scienziati sono giunti alla conclusione che solo i vertebrati, gli artropodi e i cefalopodi hanno una struttura cerebrale che permette di avere una coscienza e “se ci sono animali che non hanno coscienza, allora possiamo essere abbastanza certi che le piante, che non hanno neanche i neuroni, non hanno un cervello”, come spiega Lincoln Taiz, professore emerito di biologia molecolare, cellulare e dello sviluppo dell'Università della California a Santa Cruz. Come l’hanno scoperto?

I segnali elettrici delle piante. Gli esperti spiegano che le piante non hanno bisogno di un sistema nervoso sviluppato per vivere, ma utilizzano segnali elettrici in due modi: per regolare la distribuzione delle molecole cariche attraverso le membrane e per inviare messaggi a lunga distanza attraverso l'organismo. Nel primo caso, le foglie di una pianta potrebbero arricciarsi perché il movimento degli ioni causa il movimento dell'acqua dalle cellule, cambiando la loro forma. Nel secondo caso, una puntura d'insetto su una foglia potrebbe dare inizio a risposte difensive delle foglie più lontane. Entrambe le azioni possono apparire come se una pianta stesse reagendo ad uno stimolo, ma gli scienziati sottolineano che queste risposte sono codificate geneticamente e sono state messe a punto attraverso generazioni di selezione naturale: quindi non attraverso una coscienza.

Lo studio. Per giungere a questa conclusione, gli esperti sono partiti da uno studio spesso utilizzato per dimostrare l’apprendimento delle piante ed effettuato sulla Mimosa pudica, considerata una pianta ‘sensitiva’. In questo esperimento, gli scienziati hanno fatto più volte cadere la pianta osservando il conseguente arricciamento delle foglie come forma di difesa. Successivamente, dopo varie cadute, che non hanno portato a gravi danni, le foglie hanno smesso di arricciarsi in seguito alla caduta. Come test di controllo, gli esperti hanno poi scosso violentemente la pianta che, di conseguenza, ha reagito arricciando le foglie: questo escluderebbe la possibilità che l’affaticamento motorio possa essere una causa della mancata risposta (arricciamento delle foglie) in seguito alle frequenti cadute.

Conclusioni. Insomma, i ricercatori sostengono che le piante non abbiano una coscienza e, di certo, sono consapevoli che i loro studio farà molto discutere. Non ci resta che attendere ulteriori ricerche per capire se anche questa teoria verrà smontata.

Lo studio, intitolato “Plants Neither Possess Nor Require Consciousness”, è stato pubblicato su Trends in Plant Science.

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