Le nuvole scoperte su questo esopianeta sono molto diverse da quelle della Terra
Un team internazionale di scienziati, guidato dall’astronomo Romain Allart dell’Università di Montreal, in Canada, ha rilevato la presenza di “nuvole opache” su un lontano esopianeta, chiamato WASP-127b, un gigante gassoso scoperto nel 2008 e un po’ più grande di Giove (1,3 volte le dimensioni del nostro gigante rosso). La scoperta, fondamentale per diversi scopi (anche per capire la possibilità di presenza di vita o firme biologiche sui pianeti che si trovano oltre il sistema solare), è stata presentata in uno studio su Astronomic & Astrophysics pubblicato in occasione dell’Europlanet Science Congress 2021, permettendo di conoscere alcuni dettagli dell’atmosfera di uno dei pianeti extrasolari meno conosciuti.
WASP-127b è uno dei cosiddetti puffy planets, ovvero pianeti gioviani caldi che, a differenza di quanto avviene nel sistema solare, orbita nella direzione opposta alla sua stella, a una distanza che è appena 1/44 di quella tra Terra e Sole. Questo, spiegano gli studiosi, rende la sua densità 1,6 volte più bassa di quella di Giove, il che significa che la sua atmosfera è in qualche modo sottile e tenue, perfetta per essere analizzata sulla base della luce che la attraversa.
Questa luce, valutata attraverso la combinazione di dati ad infrarosso del telescopio spaziale Hubble e e i dati ottici dello strumento Espresso sul Very Large Telescope sulla Terra, ha permesso di rilevare la presenza di sodio nell’atmosfera ma a “un’altitudine molto più bassa di quanto ci aspettassimo” hanno rivelato i ricercatori. “Oltre a ciò – ha indicato Allart – , c’erano forti segnali di vapore acqueo nell’infrarosso, ma nessuno alle lunghezze d’onda visibili. Ciò implica che il vapore acqueo a livelli inferiori viene schermato da nuvole opache alle lunghezze d’onda visibili ma trasparenti nell’infrarosso”.
L’utilizzo dei dati di assorbimento ad alta risoluzione ha permesso di restringere l’analisi a specifiche altitudini, fino a rilevare uno strato di nuvole “sorprendentemente basso” e con una pressione atmosferica compresa tra 0,3 e 0,5 millibar. “Non conosciamo ancora la composizione delle nuvole, tranne per il fatto che non sono composte da goccioline d’acqua come sulla Terra – ha aggiunto Allart – . Siamo anche perplessi sul motivo per cui il sodio si trovi in un luogo inaspettato su questo pianeta. Studi futuri ci aiuteranno a capire non solo di più sulla struttura atmosferica, ma anche su WASP-12b che si sta rivelando particolarmente affascinante”.