L’aspirina riduce i rischi dell’inquinamento: meno danni ai polmoni, ecco perché
L’aspirina riesce a ridurre i danni provocati dall’inquinamento dell’aria causato dalle auto, questo è quanto sostengono i ricercatori che, attraverso il loro studio, ci spiegano come siano giunti a questa conclusione. Vediamo insieme gli effetti dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’aspirina e quale potrebbe essere il motivi dei benefici contro l’inquinamento.
Per giungere alle loro conclusioni, i ricercatori hanno analizzato le informazioni raccolte da uno studio effettuato su 2.280 uomini veterani di età media 73 anni sottoposti a precedenti test utili a valutare la loro funzione polmonare. Gli esperti hanno messo in relazione l'uso di FANS, cioè di farmaci antinfiammatori non steroidei, le concentrazioni del particolato (PM) e il nero di carbone registrati nel mese precedente al test, con lo stato di salute dei partecipanti, suddivisi tra fumatori e non, e hanno scoperto che il consumo di questi farmaci riusciva a dimezzare l'effetto del PM sulla funzione polmonare.
Nello specifico, gli esperti fanno sapere di aver riscontrato un effetto maggiori nelle persone che facevano uso di aspirina. Ma come è possibile? Esattamente ancora gli scienziati non sanno come l’aspirina riesca a ridurre gli effetti negativi dell’inquinamento, ma pensano che sia legato agli effetti antinfiammatori che questo farmaco ha sui polmoni, infiammati proprio dal particolato.
I risultati dello studio sono ancora preliminari e non vogliono consigliare l’uso di aspirina per contrastare le infiammazioni polmonari provocate dall’inquinamento, ma sono comunque interessanti per comprendere gli effetti di questo farmaco molto utilizzato. Utile a contrastare le conseguenze negative dell’aria inquinata è anche la vitamina B, fanno sapere gli scienziati.
Lo studio, intitolato “Nonsteroidal Anti-Inflammatory Drugs Modify the Effect of Short-Term Air Pollution on Lung Function”, è stato pubblicato sul American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.