L’ansia ‘da matematica’ inizia già a 6 anni e i bambini ci spiegano di chi è la colpa
La matematica per molti di noi è stata la causa di ansia quando andavamo a scuola e, per quanto fosse un male comune a molti, il mezzo gaudio non era sufficiente a farci superare le preoccupazioni pre compito in classe o interrogazione. Ma come mai la matematica ci mette così tanta ansia? La risposta arriva direttamente dai bambini che hanno partecipato ad uno studio scientifico della University of Cambridge, vediamolo insieme nel dettaglio.
Matematica e ansia. Gli scienziati ci spiegano che, per quanto la matematica sia una materia considerata difficile, le difficoltà che scatena in noi non sono necessariamente di tipo cognitivo. Cos’è allora della matematica che ci fa sentire ansiosi, in apprensione, tesi e a disagio? Innanzitutto l’idea generale che la matematica sia difficile, pensare di doverci confrontare con un argomento considerato a prescindere complesso, ci porta a sentirci in ansia da prestazione, con conseguente perdita di sicurezza in noi stessi: quasi a dire ‘è troppo difficile perché io possa risolverlo’. Un altro motivo di ansia sono i voti e il fatto che altri nostri coetanei ottengano risultati migliori dei nostri.
Insegnanti e genitori. A mettere ansia ai bambini sono però anche gli insegnanti e i genitori, i primi per i metodi che utilizzano che non sempre sono efficaci e i secondi per le loro aspettative.
Ansia per tutti. Un dato interessante dello studio, che ha preso in analisi i bambini della scuola primaria e secondaria, riguarda la reale difficoltà a risolvere i problemi di matematica legata all’ansia provata. A quanto pare infatti a soffrire di ansia non sono solo quelli che effettivamente ottengono voti bassi, ma anche coloro che raggiungono buoni risultati: il 77% dei partecipanti portati per la matematica ha dichiarato infatti di provare ansia. Il rischio per questi bambini è che, non avendo difficoltà in questa materia, la loro ansia risulta meno evidente e quindi viene sottovalutata da genitori ed insegnanti.