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L’allarme dell’Oms: “Nei prossimi 20 anni i casi di tumore aumenteranno del 60%”

Ad affermarlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della giornata mondiale contro il cancro, quando ha spiegato che, se non ci sarà un cambiamento nelle nostre abitudini, i casi di tumore diventeranno sempre più diffusi.
A cura di Marco Paretti
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I casi di tumore nel mondo aumenteranno del 60% nel corso dei prossimi 20 anni. Ad affermarlo è l'Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della giornata mondiale contro il cancro, quando ha spiegato che, se non ci sarà un cambiamento nelle nostre abitudini, i casi di tumore diventeranno sempre più diffusi e, nei paesi a basso e medio reddito, potrebbero aumentare dell'81 percento. L'Oms ha inoltre definito "inaccettabile il gap tra i Paesi" e spiegato quali sono i "passi per salvare 7 milioni di vite" dai tumori nel prossimo decennio.

"Gli ultimi 50 anni hanno visto enormi progressi nella ricerca e i decessi sono stati ridotti" ha spiegato Elisabete Weiderpass, direttore dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Una situazione che, però, ha coinvolto principalmente i paesi ad alto reddito che possono permettersi programmi di prevenzione e diagnosi precoce, elementi che, insieme a trattamenti più efficaci, hanno contribuito a ridurre la mortalità del 20 percento tra il 2000 e il 2015. I paesi a basso reddito, invece, hanno visto diminuire questo dato solo del 5 percento. "È un campanello d’allarme per affrontare le inaccettabili disuguaglianze tra i servizi oncologici nei paesi ricchi e poveri" ha commentato Ren Minghui, vicedirettore generale dell’Oms.

Nel 2019, oltre il 90% dei paesi ad alto reddito ha avuto accesso a servizi di prevenzione e cura nel proprio servizio sanitario pubblico. Solo il 15 percento dei paesi a basso reddito ha gli stessi privilegi. "Almeno 7 milioni di vite potrebbero essere salvate nel prossimo decennio, basandosi sulla copertura sanitaria universale e mobilitando diverse parti interessate a lavorare insieme" ha spiegato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms. Secondo l'organizzazione, oltre alla prevenzione sarà fondamentale la riduzione dell’uso del tabacco – che ad oggi rappresenta ancora la causa del 25 percento delle morti per cancro -, la vaccinazione per l’epatite B contro il tumore al fegato e l’eliminazione del cancro al collo dell’utero con la vaccinazione contro l’HPV.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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