La tua mascherina fatta in casa funziona?
Un semplice test, pubblicato su The Conversation da Simon Kolstoe, docente senior di Medicina Basata sull’Evidenza dell’Università di Portsmouth, nel Regno Unito, per capire se una mascherina fatta in casa sia o meno efficace. Il metodo comprende due prove a molti note, spesso mostrate in immagini o video condivisi sui social.
Un semplice test
Il primo modo per testare le mascherine fai da te è quello di trovare una persona che vaporizzi dell’acqua con la bocca e filmarla mentre tossisce e parla indossando una mascherina fatta in casa. “Queste immagini mostrano che il respiro è diretto sopra la parte superiore della testa, giù sul petto e dietro di te. Il respiro è anche turbolento, il che significa che, sebbene si diffonda, non va lontano. In confronto, le immagini di chi non indossava alcuna protezione, mostrano che il respiro va per lo più in avanti e verso il basso, ma percorre una distanza significativamente maggiore rispetto a quella di chi indossava una copertura per il viso” dice Kolstoe.
Il secondo coinvolge invece il tentativo di spegnere una candela indossando una mascherina. “Il design che ha reso più difficile spegnere la fiamma – ritiene Kolstoe – fornirà probabilmente la migliore barriera alla diffusione del virus in avanti e attraverso la copertura del viso – . La combinazione dei due test può servire a farsi buona idea su quale mascherina potrà funzionare meglio – se lo scopo fosse quello di evitare di respirare potenziali infezioni su altre persone”.
Qual è la più efficace?
Per sapere qual è la mascherina fatta in casa più efficace, serve capire cosa intendiamo per efficace. “Dato che le particelle di coronavirus sono circa 0,08 micrometri e le trame all'interno di una tipica mascherina di stoffa hanno spazi fino a 1.000 volte più grandi (tra 1 e 0,1 millimetri), efficacia non significa filtrare in modo affidabile il virus. Al contrario, proprio come quando ci copriamo la bocca con il gomito quando tossiamo, lo scopo di indossare queste protezioni è quello di ridurre la distanza di diffusione del respiro lontano dal corpo”.
“Se, da un punto di vista personale, volessimo proteggerci, dovremmo indossare Dpi, dispositivi di protezione appositamente progettati come le mascherine FFP2 o N95. Per evitare di contrarre l'infezione – conclude Kolstoe – , le cose più efficaci da fare sono evitare luoghi affollati, non toccarsi il viso e lavarsi spesso le mani”.