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La superficie di Marte è stata modellata da catastrofiche inondazioni da crateri colmi d’acqua

Analizzando la conformazione della valli fluviali presenti su Marte, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Università del Texas di Austin (Stati Uniti) ha determinato che la superficie del pianeta è stata modellata da inondazioni catastrofiche, provocate dalle brecce sui fianchi di crateri colmi d’acqua.
A cura di Andrea Centini
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La peculiare superficie di Marte è stata plasmata da rapidi e catastrofici eventi di inondazione, con enormi quantità di acqua riversate dai crateri in enormi valli fluviali che hanno “scolpito” e modellato il Pianeta Rosso. Si tratta di un processo completamente diverso da quello osservabile sulla Terra, dove l'erosione provocata dai fiumi è un processo molto lento e costante. Su Marte sarebbe stato un fenomeno repentino, della durata di poche settimane. A determinare che la superficie del Pianeta Rosso è stata plasmata da inondazioni provenienti dai crateri è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Scuola di Scienze Geologiche “Jackson” dell'Università del Texas di Austin (Stati Uniti), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del CIFAR – Azrieli Global Scholars Program di Toronto (Canada), del Planetary Science Institute di Tucson, del Museo nazionale dell'aria e dello spazio – Smithsonian Institution di Washington e del NASA Marshall Space Flight Center.

Ma come possono crateri essere pieni d'acqua a scatenare gigantesche inondazioni? Gli scienziati sottolineano che miliardi di anni fa il Pianeta Rosso aveva un ciclo idrologico attivo, compreso un significativo flusso di acqua liquida che era in grado di dar vita valli fluviali e riempire i bacini lacustri, come appunto i grandi crateri generati dagli impatti con asteroidi e comete. Gli scienziati, coordinati dal professor Timothy A. Goudge, docente presso il Dipartimento di Scienze Geologiche dell'ateneo texano, analizzando le immagini degli orbiter attorno a Marte hanno identificato oltre 200 crateri che, a causa della troppa acqua accumulata, sono andati incontro a vere e proprie brecce sui fianchi, innescando gigantesche inondazioni.

Valli fluviali su Marte. Credit: NASA/GSFC/JPL ASU
Valli fluviali su Marte. Credit: NASA/GSFC/JPL ASU

Secondo le stime degli esperti, del resto, i crateri più vasti potevano ospitare tanta acqua quanto piccoli mari terrestri. Queste brecce causavano fuoriuscite catastrofiche, in grado di innescare allagamenti enormi, la formazione di canyon e gigantesche voragini, oltre che lo spostamento massivo di detriti. Gli scienziati hanno identificato due tipologie di valli fluviali su Marte: quelle originate dalle brecce dei crateri e quelle formatesi attraverso un'attività idrologica più lenta e costante. Dall'analisi della profondità, della lunghezza e del volume di queste valli, è stato determinato che quelle di origine “catastrofica”, nonostante fossero in numero più contenuto, avevano un impatto molto più significativo sul paesaggio marziano.

“Concludiamo che le inondazioni sono state un importante processo geomorfico responsabile della modellazione delle valli su Marte primitivo, che a sua volta ha influenzato la forma topografica di molti sistemi di valli marziane e la più ampia evoluzione del paesaggio degli altopiani con crateri. I nostri risultati indicano che l'importanza delle inondazioni dai laghi dovrebbe essere considerata quando si ricostruiscono le condizioni formative per i sistemi delle valli marziane”, hanno concluso i ricercatori. I dettagli della ricerca “The importance of lake breach floods for valley incision on early Mars” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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