La spazzatura e le feci umane utilizzate come carburante

Grazie ad innovative tecnologie potremmo presto trasformare la nostra spazzatura in un’importante fonte di carburante sufficiente abbastanza da generare elettricità per 138 milioni di famiglie sparse tra l’Indonesia, il Brasile e l’Etiopia. A comunicarlo è un report pubblicato dall'UN University’s Canadian-based Institute for Water, Environment and Health che stima la presenza di biogas potenzialmente disponibile e ricavabile dalla spazzatura prodotta dagli esseri umani per un valore pari a 9,5 miliardi di dollari di gas naturale e 2 milioni di tonnellate di carbone.
Una simile lavorazione della spazzatura permetterebbe inoltre di ottenere grandi benefici per la salute dell’ambiente. Attualmente infatti le stesse pratiche di smaltimento dei nostri rifiuti impattano negativamente sull’ecosistema. In aggiunta alla spazzatura, spiegano i ricercatori, bisogna tenere in considerazione le stessi feci prodotte dalle persone che non hanno servizi sanitari: si contano infatti che 2,4 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienici e che tra questi circa 1 miliardo, il 60% dei quali solo in India, espletano i propri bisogni all’aria aperta.
Solo questi rifiuti hanno un valore che supera i 200 milioni di dollari annuali e che potrebbero raggiungere addirittura i 376 milioni. Queste cifre corrispondono alla quantità di carburante necessario per produrre elettricità per un range che va dai 10 ai 18 milioni di famiglie. La lavorazione di questi residui fecali potrebbe produrre l’equivalente di una somma che varia tra 4,8 e 8,5 milioni di tonnellate di carbone utilizzabile per i forni industriali.
Gli stessi discorsi possono valere per la purificazione delle acque di scarico nelle regioni in cui manca una fornitura idrica sufficiente. Questo tipo di tecnologia potrebbe aiutare queste zone ad ampliare i propri terreni da dedicare all’agricoltura. Insomma, visto che produciamo molta spazzatura, sia in casa che dal nostro stesso corpo, è giunto il momento di puntare su nuove tecnologie per ridurre il nostro impatto sul pianeta.