La sonda Cassini si “tuffa” tra gli anelli di Saturno per scoprirne la composizione
Era il 1997 quando l’orbiter Cassini della NASA è stato spedito nello spazio con l’obiettivo di studiare il sistema di Saturno, il sesto pianeta del Sistema solare partendo dal Sole, i suoi anelli e le sue lune. Adesso, il 30 novembre 2016, però è il momento di iniziare la fase finale di questa missione robotica interplanetaria gestiva da NASA, ESA (Agenzia Spaziale Europea) e ASI (Agenzia Spaziale Italiana): “tuffarsi” tra gli anelli di Saturno per studiarne la composizione. La “nuotata” andrà avanti fino al 22 aprile e in questo periodo la sonda attraverserà per una ventina di volte la regione di confine dell’anello principale per studiare la fascia generata dagli impatti con i due piccoli satelliti Giano ed Epiteto. E non è tutto. Cassini si dirigerà verso la struttura anulare più esterna, l’anello F, per analizzare la popolazione di lune di Saturno. Non mancherà una affascinante fotogallery che ci racconterà tutto ciò che c’è da sapere sul “Signore degli Anelli”.
La sonda Cassini ha raggiunto il sistema di Saturno nel 2004 e durante questi anni ci ha fornito molte informazioni su questo pianeta, ad esempio ha scoperto la presenza di un oceano 30-40 chilometri sotto lo strato superficiale di ghiaccio sul satellite naturale Encelado e un oceano di metano purissimo sul più grande satellite Titano.
Perché stiamo cercando di raggiungere l’anello F?
L’anello F è uno degli anelli esterni di Saturno e segna il confine esterno del sistema di anelli principale. Spesso 100 chilometri, è stabile grazie a due satelliti, Prometeo e Pandora, che orbitano nelle sue prossimità, all’interno e all’esterno. Quanto al termine del progetto, la data è stata fissata per il 15 settembre, prima di allora però sono ancora molte le informazioni che ci aspettiamo dalla sonda Cassini.