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La settimana di lavoro ideale dura un giorno solo: ecco perché

Gli scienziati hanno scoperto che, per la nostra salute mentale, dovremmo lavorare solo un giorno a settimana. Vediamo come gli scienziati siano giunti a questa conclusione e quali sono le riflessioni sul mondo del lavoro futuro visto l’utilizzo di macchine che sostituiranno molte persone un domani.
A cura di Zeina Ayache
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La nostra salute mentale è al meglio quando la nostra settimana di lavoro dura un giorno solo, questa è la conclusione a cui sono arrivati gli scienziati che si sono chiesti quanto dovremmo lavorare per essere soddisfatti, anche contando che in futuro molti mestieri saranno sostituiti dalle macchine e in molti saremo disoccupati. Ecco cosa c’è da sapere.

Lavoro e salute mentale. È risaputo che i nostri livelli di inclusione sociale e di autostima sono influenzati anche dal nostro lavoro, prima di tutto se ce l’abbiamo e poi quante ore a settimana lavoriamo. Per capire gli effetti della settimana di lavoro sul nostro umore, gli scienziati hanno preso in esame 70.000 persone e hanno scoperto che, per quanto riguardava i disoccupati e genitori casalinghi, il rischio di sviluppare malattie mentali si riducevate 30% quando ricominciavano a lavorare 8 ore a settimana, o anche meno.

Superare la settimana lavorativa attuale. Gli scienziati spiegano infatti che il loro studio non dimostra alcun beneficio ulteriore per la salute mentale per coloro che hanno un lavoro full-time di 37-40 ore: insomma, se avere un lavoro ci fa sentire gratificati, lavorare 8 ore al giorno ci fa stare psicologicamente peggio che lavorarne 8 a settimana.

La dose di lavoro perfetto. Considerando dunque i benefici per la salute mentale, gli esperti sono giunti alla conclusione che la ‘dose efficace’ di lavoro si aggira intorno a un giorno a settimana, quindi 8 ore. “Sappiamo che la disoccupazione è spesso dannosa per il benessere delle persone, incide negativamente sull'identità, lo status, l'uso del tempo e il senso dello scopo collettivo. Ora abbiamo un'idea di quanto sia necessario lavorare per ottenere benefici psicosociali”, spiegano gli esperti.

Il nostro futuro lavorativo. Lo studio è interessante perché si concentra sulla nostra salute mentale in relazione al lavoro e apre importanti spunti di riflessione sul nostro futuro lavorativo poiché dobbiamo per forza prendere in considerazione che molti mestieri di oggi, domani saranno svolti dalle macchine e tanti saranno i disoccupati ‘della tecnologia’, per questo già da ora dobbiamo pensare a come ottimizzare la settimana lavorativa del domani.

Lo studio, intitolato “A shorter working week for everyone: How much paid work is needed for mental health and well-being?”, è stato pubblicato su Social Science & Medicine.

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