La scimpanzé Cecilia a 20 anni è libera. La storica sentenza: ‘rispettate i suoi diritti’
Una sentenza storica ha permesso ad uno scimpanzé di smettere finalmente di soffrire. Questa è la storia di Cecilia, uno scimpanzé di vent’anni che vive nello Zoo di Mendoza, lo stesso in cui è vissuto e morto all’età di 31 anni l’orso polare Arturo, che tutti noi conosciamo come “l’orso polare più triste del mondo”. Nel parco zoologico argentino, Cecilia vive completamente da sola dopo che i suoi due compagni Charlie e Xuxa sono moti qualche anno fa, la gabbia in cui è rinchiusa non rispetta i suoi bisogni etologici, è in cemento e senza gli stimoli di cui uno scimpanzé avrebbe bisogno per vivere felice.
Come spesso accade negli zoo non adeguatamente gestiti, gli animali si ritrovano a vivere in condizioni pessime e senza che ne vengano rispettati i bisogni che, in quanto considerati oggetti e non individui, non vengono visti come diritti. Diverso è stato però il destino di Cecilia per la quale si sono battuti per molto tempo sia i rappresentanti dell’Asociación de Funcionarios y Abogados por los Derechos de los Animales (AFADA), sia quelli del Proyecto Gran Simio che hanno portato ad una sentenza storica.
A farsi portavoce di questa svolta è stata il giudice María Alejandra Mauricio che ha accetto la richiesta di rispettare l’habeas corpus di Cecilia: in pratica è stato chiesto di confermare che lo scimpanzé godesse di diritti personali e che per questo dovesse conoscere le cause della sua detenzione, diversamente, il magistrato competente avrebbe potuto rimetterla in libertà, come appunto è stato deciso. A conclusione della sentenza e a conferma del suo pensiero, il giudice ha citato la celebre frase di Kant "Possiamo giudicare il cuore di un uomo da come tratta gli animali".
Cecilia ovviamente non verrà liberata in città, ma verrà trasferita, in teoria a metà dicembre, presso il centro del Proyecto Gran Simio, un santuario dove lo scimpanzé troverà un habitat adatto alle sue necessità e potrà dimenticarsi del lungo periodo di detenzione ed isolamento nel quale si trova a causa della cattiva gestione dello Zoo di Mendoza. Anche per l’orso Arturo era stato predisposto il trasferimento in un luogo migliore, purtroppo però è morto prima di poterlo raggiungere.
[Foto copertina di Proyecto Gran Simio]