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La pornografia fa male? Divorzio, dipendenza e spermatozoi iperattivi: differenze uomo-donna

Dalla dipendenza alla disfunzione erettile sino al maggior rischio di divorzio, sono tutti fenomeni che sono associati alla visione della pornografia. Ma cosa c’è di vero? Ecco una panoramica sugli studi condotti sull’argomento.
A cura di Andrea Centini
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La pornografia ha effetti diversi sul cervello degli uomini e delle donne, potrebbe favorire il divorzio e creare dipendenza, tuttavia non esistono risposte definitive sul fatto che faccia male o influenzi negativamente le persone, questioni sulle quali dibattono i ricercatori da moltissimi anni. Per provare a far luce sulla vicenda BBC Future ha preso in esame tutti gli studi più importanti sull'argomento, giungendo alla conclusione che, molto probabilmente, a determinare gli ipotetici effetti negativi della pornografia sarebbe fondamentalmente chi la consuma. Ma procediamo con ordine.

Eye tracking e fotopletismografo: cosa sono

Innanzitutto è stata fatta una panoramica sugli strumenti messi a punto dagli scienziati per condurre le indagini in laboratorio sulla visione del materiale pornografico. Tra essi vi erano il fotopletismografo, un dispositivo che valuta quanto sangue fluisce in una determinata parte del corpo, come ad esempio la vagina; il cosiddetto ‘eye tracking' per tracciare i movimenti degli occhi e determinare quali parti del video pornografico interessano di più; l'elettrodo a ossigeno e lo sfigmomanometro penieno che in parole semplici possono valutare lo stato di eccitazione degli organi sessuali.

Il cervello degli uomini si attiva di più

Da ricerche condotte con i suddetti dispositivi è emerso che anche le donne si eccitano innanzi a un film pornografico, sebbene l'interesse e la sensibilità verso le immagini sessualmente esplicite siano ben differenti rispetto a quelli maschili. Il cervello dei maschi, del resto, mostra un'attività elevatissima nell'amigdala e nell'ipotalamo, mentre quello delle donne ha una reazione più contenuta. Per i ricercatori è una chiara dimostrazione che guardare la pornografia piace molto più ai maschi che alle femmine. I primi, come suggerisce una ricerca della Emory University di Atlanta, Stati Uniti, sono inoltre molto attratti dall'espressione dei volti delle attrici, un dettaglio emerso sfruttando l'eye tracking. Un altro elemento interessante è la dimensione dello striato, una parte del cervello legata alla ricompensa: chi guarda tanta pornografia ha uno striato più piccolo, ma gli scienziati non sanno se le dimensioni sono la causa o la conseguenza dell'apprezzamento.

Gli spermatozoi diventano iperattivi: cosa significa

L'osservazione della pornografia, quando coinvolge scene di gruppo in cui sono presenti più maschi, ha un altro curioso effetto sugli uomini. Gli spermatozoi diventano iperattivi per la cosiddetta competizione spermatica, a causa della presenza dei ‘rivali'. È un fenomeno riscontrato anche in altri animali, e servirebbe a rendere il liquido seminale più efficiente proprio per superare gli effetti della competizione sessuale. Anche il mito della disfunzione erettile legata alla troppa pornografia non trova risconto nei dati scientifici delle ricerche analizzate dalla BBC.

La pornografia favorisce il divorzio?

Secondo altre indagini guardare troppi porno potrebbe far perdere interesse verso il proprio partner e addirittura favorire il divorzio. In tre studi condotti tra il 2006 e il 2014 è emerso che chi guardava più porno aveva maggior rischio di divorziare, tuttavia anche in questo caso non era possibile stabilire se il guardare porno fosse la diretta conseguenza di una relazione infelice. Gli uomini che guardano più porno risultano inoltre meno soddisfatti della propria vita sessuale, mentre per le donne è l'esatto contrario. Questo perché probabilmente le donne vedono più porno assieme ai partner, mentre gli uomini li guardano spesso da soli.

Provoca dipendenza come una droga

Uno degli elementi chiave relativi alla pornografia è la dipendenza. Uno studio ha dimostrato attraverso risonanze magnetiche funzionali che le aree del cervello che si attivano nelle persone affette da comportamento sessuale compulsivo (CSB)  sono le medesime dei tossicodipendenti, dunque la pornografia può essere in qualche modo associata alla droga, sebbene anche in questo caso non valga per tutti. Anche gli atti violenti e persecutori nei confronti delle donne sono stati spesso associati alla visione della pornografia, ma decine di studi non hanno trovato alcuna correlazione concreta fra gli eventi. Discorso diverso per il sessismo, al quale sarebbe più incline chi è più abituato alle immagini sessualmente esplicite.

[Foto di StockSnap]

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