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La perdita del gusto e dell’olfatto può durare anche cinque mesi dopo la guarigione da Covid

Lo indicano i dati preliminari di uno studio che sarà presentato in occasione del Congresso annuale dell’American Academy Neurology previsto dal 17 al 22 aprile 2021: “Più della metà dei guariti non ha ancora riacquistato il senso dell’olfatto. Il 38% non distingue i sapori”.
A cura di Valeria Aiello
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Alcuni dei sintomi più comuni di Covid-19 possono continuare a manifestarsi per settimane o addirittura mesi dopo la guarigione. Tra questi, la perdita del senso del gusto (tecnicamente disgeusia) e dell’olfatto (chiamata anosmia), che figurano tra i più frequenti nelle prime fasi della malattia e che possono persistere fino a cinque mesi dopo la remissione, secondo i dati preliminari di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università del Quebec a Trois-Rivières, in Canada, in collaborazione con l’Ospedale Universitario del Quebec, dell’Università Laval e dell’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica del Quebec (INSPQ). I risultati dell’indagine, pubblicati questa settimana, saranno presentati in occasione del 73° Congresso annuale dell’American Academy Neurology che, a causa della pandemia, si terrà in forma virtuale dal 17 al 22 aprile 2021.

Sintomi di Covid che persistono dopo la guarigione

Lo studio ha coinvolto 813 operatori sanitari risultati positivi al coronavirus che hanno completato un questionario online di 64 domande sulle conseguenze dell’infezione, incluso un test casalingo di autovalutazione del proprio senso del gusto e dell’olfatto a cinque mesi dalla diagnosi di Covid-19. L’analisi ha indicato che, complessivamente, 580 persone hanno perso il senso dell’olfatto nelle prime fasi della malattia e, di questo gruppo, il 51% (297 partecipanti) ha riportato di non sentire gli odori cinque mesi dopo. In media, le persone hanno classificato il proprio senso dell’olfatto con un punteggio di 7 su 10 dopo la malattia rispetto a 9 su 10 prima di ammalarsi.

Quanto alla perdita del senso del gusto, che ha riguardato 527 partecipanti, il 38% (200 persone) ha riportato di non riuscire a distinguere i sapori cinque mesi dopo l’infezione. In media, il senso del gusto è stato classificato con un punteggio di 8 su 10 dopo la malattia, rispetto 9 su 10 prima dell’infezione.

I nostri risultati  – ha commentato l’autore principale dello studio, il dottor Johannes Frasnelli dell’Università del Quebec a Trois-Rivieres – mostrano che un alterato senso dell’olfatto e del gusto può persistere in un alto numero di guariti dal coronavirus. Ciò sottolinea l’importanza di seguire le persone che hanno contratto l’infezione e la necessità di ulteriori ricerche per valutare l’entità dei problemi neurologici associati all'infezione”.

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