La nostra resistenza fisica ha un limite oltre il quale è impossibile andare: ecco quale
La resistenza fisica di ognuno di noi ha un limite oltre il quale non è possibile andare senza farsi del male fisico, questo è quanto sostengono gli scienziati che ci spiegano quale sia questo limite e quali siano le conseguenze per chi cerca di superarlo. Ecco cosa c’è da sapere sul limite massimo della nostra resistenza fisica.
Questione di energia. Per giungere alle loro conclusioni, gli scienziati hanno misurato le calorie bruciate ogni giorno da un gruppo di atleti che corrono sei maratone a settimana per cinque mesi, e hanno messo i dati in confronto con quelli relativi ad altri ‘atleti’ che impiegano grande resistenza fisica, come coloro che corrono le 100 miglia e le donne in gravidanza. Dalle analisi effettuate è emerso che il dispendio energetico degli atleti è inizialmente relativamente alto, per poi crollare ed essere 2,5 volte il metabolismo basale. Dopo 20 settimane di corse, gli atleti infatti bruciavano 600 calorie in meno al giorno rispetto alla media e a quanto ci si potesse aspettare.
Ecco il nostro limite. Secondo gli esperti, questo calo del consumo calorico suggerirebbe che il corpo riesce a ridurre il metabolismo per restare entro livelli sostenibili. Insomma, per quanto una persona possa impegnarsi a superare i propri limiti, non è possibile andare oltre ad un consumo calorico che è 2.5 volte quello in fase metabolica di riposo.
Cosa succede oltre il limite. Gli esperti spiegano che coloro che cercano di superare il limite danneggiano il proprio corpo che infatti reagisce iniziando a ‘rompere’ i suoi tessuti per compensare il deficit calorico.
Perché abbiamo questo limite. Una spiegazione di questo limite, secondo gli scienziati, potrebbe essere la capacità del tubo digerente di gestire il cibo. In altre parole, “C'è solo un limite a quante calorie le nostre budella possono assorbire efficacemente al giorno”, ha detto il ricercatore Pontzer.
E le donne incinte? Gli scienziati hanno scoperto a sorpresa che il dispendio energetico sostenibile per gli atleti di endurance è solo leggermente superiore a quello delle donne in gravidanza.
Lo studio, intitolato “Extreme events reveal an alimentary limit on sustained maximal human energy expenditure”, è stato pubblicato su Science Advances.