254 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La musica è come un amico: ha gli stessi effetti sul nostro cervello

La musica è come un amico: uno studio dimostra che il cervello reagisce alla musica allo stesso modo di quando interagiamo con una persona a cui vogliamo bene. Questa scoperta potrebbe svelare un inaspettato ruolo di quest’arte nella formazione delle nostre capacità di creare relazioni umane e empatiche.
A cura di Lorenzo Fargnoli
254 CONDIVISIONI
Immagine

Il cervello umano percepisce la musica come un amico immaginario, stimolando le stesse aree del cervello che attiviamo quando proviamo empatia per una persona cara. Uno studio della Southern Methodist University di Dallas, mediante risonanza magnetica, prova che la musica è un qualcosa di più di un insieme di note a tempo.

Musica nello sviluppo della nostra società. Il filosofo greco Platone affermava che la musica non è solo una forma d'arte, ma "essa dà un'anima all'universo, le ali al pensiero, uno slancio all'immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose". Il nuovo studio sembrerebbe dar ragione alle parole del filosofo di Atene, la musica non sarebbe solo una forma d'arte, ma il suo ascolto è direttamente correlato con le nostre capacità di elaborare il mondo sociale che ci circonda. "Questo lavoro contribuisce a provare che" ha detto Zachary Wallmark autore principale "l'elaborazione musicale può aver influito sull'evoluzione dei meccanismi cognitivi atti a facilitare l'interazione sociale".

Empatia e Musica. I ricercatori hanno trovato delle differenze significative nel modo in cui il cervello elabora la musica fra le persone dotate di spiccate capacità empatiche e chi ne possiede meno. Le prime infatti, mentre ascoltano musica, attivano maggiormente le zone del cervello adibite alle interazioni sociali e all'empatia verso l'altro e otterrebbero anche maggior beneficio provocando il rilascio di Dopamina, neuro trasmettitore adibito agli stimoli positivi. Questa somiglianza fra le risposte che si hanno dal cervello, quando si svolgono attività sociali e quando veniamo stimolati da una melodia porta a pensare che ci sia una stretta connessione fra le due.

Lo studio. I ricercatori hanno scansionato, mediante risonanza magnetica, il cervello di venti studenti universitari durante l'ascolto di brani familiari, sconosciuti, piaciuti e non e dopo averli sottoposti a un questionario per valutare il loro livello di empatia, hanno confrontato i dati. Oltre a rilevare un maggiore stimolo al "piacere" durante i brani preferiti e quindi una maggiore consapevolezza dei propri gusti musicali, le persone altamente empatiche hanno attivato maggiormente le aree preposte alle interazioni sociali con il prossimo. Questo sembrerebbe provare che ascoltare la musica simulerebbe le sensazioni che proviamo durante la socializzazione, ponendo nuove domande sia sullo studio di come ascoltiamo la musica sia sulla capacità dell'uomo di provare empatia verso l'altro.

254 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views