La Gran Bretagna punta su un nuovo test ultra-rapido per il Covid-19
Si chiama LamPore ed è la nuova arma con cui la Gran Bretagna punta a contrastare la diffusione del coronavirus. Si tratta di un test ultra-rapido, in grado di rilevare l’infezione direttamente dalla saliva e fornire risultati in poco più di un’ora rispetto agli attuali esami che richiedono invece da uno a due giorni. Sviluppato dalla società Oxford Nanopore, il test ha completato la valutazione delle prestazioni analitiche e verrà rilasciato nei prossimi giorni. Le autorità sanitarie britanniche intendono utilizzarlo a partire dal personale degli ospedali, nelle case di cura e nelle circostanze dove non è possibile rispettare il distanziamento sociale, come scuole e università.
Il test combina il sequenziamento del materiale genetico virale tramite nanopori con l’amplificazione isotermica degli acidi nucleici per rilevare la presenza di Sars-Cov-2, con l’intenzione di un futuro diagnostico anche dell’influenza e altri virus respiratori. “Oltre a individuare tre geni specifici del virus SARS-CoV-2 – fa sapere la società britannica in una nota – nel test è incluso un target di controllo (actina) per la conferma della corretta raccolta del campione, progettato per indicare, in caso di risultato negativo, se l’esito è dovuto a errori nella raccolta del campione piuttosto che dalla mancata presenza di Sars-CoV-2”.
In arrivo anche una PCR veloce
Sempre nel Regno Unito, in arrivo un secondo test, una PCR altrettanto veloce e affidabile sviluppata dalla DnaNudge, che permetterà di rilevare la presenza di virus attraverso un tampone nasale. Autorizzato dall’Agenzia di regolamentazione britannica, è stato sperimentato in otto ospedali di Londra e fornisce risultati senza la necessità che i campioni vengano processati in laboratorio. L’analisi sul posto dura poco più di un’ora e, anche in questo caso, è in grado di eliminare i risultati “falsi negativi”, offrendo una sensibilità del 98% e una specificità del 100%.
“L'opportunità di effettuare questo test altamente accurato – ha dichiarato la dott.ssa Gary Davies, del Chelsea and Westminster Hospital, uno degli otto nosocomi londinesi dove è stato sperimentato – ci sta aiutando a fornire la massima qualità di assistenza ai nostri pazienti e il supporto per il nostro personale, offrendo le migliori possibilità di affrontare la più grande sfida che il sistema sanitario abbia mai affrontato, in particolare adesso che ci affacciamo alla stagione dell’influenza stagionale”. Il Governo ha già emesso un ordine di 161 milioni di sterline (circa 180 milioni di euro) per arrivare a fornire 5,8 milioni di kit da utilizzare negli ospedali a partire dal prossimo settembre.