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La cometa 67P della missione Rosetta splende nel cielo di novembre: come vederla dall’Italia

Tra gli spettacoli celesti più affascinanti di novembre ci sarà il passaggio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, resa celebre grazie alla storica missione Rosetta che permise l’atterraggio del lander Philae nel 2014. La cometa raggiungerà la massima luminosità tra il 2 e il 12 novembre, giorni del perielio e il perigeo. Ecco come vederla dall’Italia.
A cura di Andrea Centini
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La cometa 67P. Credit: ESA/ Rosetta/ NavCam/ NASA
La cometa 67P. Credit: ESA/ Rosetta/ NavCam/ NASA

La famosa cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko – balzata agli onori della cronaca internazionale grazie alla missione Rosetta – raggiungerà la massima luminosità nel cuore della notte tra martedì 2 novembre, giorno della Commemorazione dei defunti, e mercoledì 3 novembre. L'oggetto celeste è visibile nel cielo già da alcune settimane, tuttavia solo nel mese di novembre regalerà lo spettacolo migliore. Se le condizioni lo permetteranno, infatti, in cieli particolarmente bui potrebbe essere persino visibile a occhio nudo. Come indicato dagli esperti dell'Unione Astrofili Italiani (UAI), infatti, se fino a una decina di giorni fa per osservarla erano sufficienti un piccolo telescopio o un buon binocolo, grazie al progressivo avvicinamento al Sole e alla Terra la sua magnitudine si stima aumenterà fino a valori di + 9 / +10; poiché la soglia minima di avvistamento a occhio nudo di un oggetto celeste in un cielo terso e buio è +6, chi vive in zone prive di inquinamento luminoso potrebbe ammirarla anche senza supporto di strumenti dedicati. Ecco come e dove osservare la splendida cometa.

La cometa 67P. Credit: ESA/Rosetta/NAVCAM
La cometa 67P. Credit: ESA/Rosetta/NAVCAM

Come specificato dalla UAI, questa notte la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko raggiungerà il perielio, ovvero il punto più vicino al Sole della sua orbita, che si completa in appena 6,43 anni. Questo dettaglio della breve periodicità la rende una delle comete meglio studiate del firmamento, anche grazie alla storica missione Rosetta con l'“accometaggio” del lander Philae avvenuto il 12 novembre del 2014. Proprio il 12 novembre di quest'anno, esattamente a sette anni da quel pionieristico traguardo per l'esplorazione spaziale, la cometa raggiungerà il perigeo, cioè la distanza minima dal nostro pianeta, che sarà pari a circa 61 milioni di chilometri. Come sottolineato da EarthSky, si tratterà dell'approccio più ravvicinato dei prossimi 193 anni; bisognerà attendere il 2214 per un passaggio ancor più prossimo alla Terra, pertanto nessuno di noi potrà vederla meglio di così. Per gli scienziati sarà un'occasione imperdibile per studiarla. Durante questo passaggio tra il perielio e il perigeo, nel quale ci regalerà il massimo della luminosità, la cometa sarà osservabile nella Costellazione dei Gemelli, non distante dalla brillante luce Polluce.

La posizione della cometa il 12 novembre, giorno del perigeo. Credit Stellarium
La posizione della cometa il 12 novembre, giorno del perigeo. Credit Stellarium

La stella sorge attorno alle 21:10 ora di Roma tra Est e Nord Est e può essere presa come riferimento per individuare la posizione della cometa. Come indicato dalla mappa di TheSkyLive, il 2 novembre la posizione è appena sotto al braccio del gemello a sinistra, pochi gradi a destra rispetto a Polluce. In cieli molto bui, in cui la cometa potrebbe essere visibile a occhio nudo, la costellazione dei Gemelli può essere un riferimento sufficiente, ma laddove non sia possibile identificarla senza strumenti si può fare riferimento alle coordinate celesti, calcolabili per la propria posizione geografica proprio grazie alla piattaforma messa a disposizione da TheSkyLive.

Cometa 67P fotografata il 6 settembre di quest'anno da Porto Rico. Credit: Raymond Negron/EarthSky
Cometa 67P fotografata il 6 settembre di quest'anno da Porto Rico. Credit: Raymond Negron/EarthSky

La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko fu scoperta nel lontano 1969 dall'astronomo Klim Ivanovich Churyumov dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Kiev, mentre analizzava alcune immagini scattate dalla collega Svetlana Ivanovna Gerasimenko. Da qui il doppio e lungo nome dell'oggetto celeste, caratterizzato da una forma bilobata (come molte comete analoghe) e un nucleo con diametro di 4,2 chilometri. Purtroppo la storica missione Rosetta fu un successo a metà, poiché il lander Philae non riuscì a inviare i dati sulla composizione del terreno.

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