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Intervento innovativo senza fermare il cuore, paziente sveglio dopo 24 ore: prima volta a Torino

Per la prima volta a Torino due squadre di medici hanno collaborato per eseguire un intervento a cuor battente, cioè senza fermarlo e senza bisogno di circolazione extracorporea. La tecnica, chiama Neochord, permette un recupero più rapido, il paziente infatti era sveglio dopo sole 24 ore e respirava da solo.
A cura di Zeina Ayache
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Per la prima volta è stato eseguito un intervento innovativo al cuore senza fermarlo, la tecnica sperimentata a Torino, grazie alla collaborazione dei medici di Mauriziano e Città della Salute di Torino, è un successo: il paziente, di 85 anni, sveglio già dopo 24 ore. Ma cosa significa che il cuore è stato operato senza fermarlo? E in cosa consiste questa tecnica? Scopriamolo insieme.

Intervento innovativo a cuore battente. I medici del Mauriziano e Città della Salute di Torino hanno collaborato per realizzare il loro primo intervento al cuore senza bisogno di fermarlo e senza circolazione extracorporea. Come spiegano gli esperti, il paziente di 85 anni di Torino ha usugruito di una tecnica innovativa che si chiama Neochord e che consiste nel “ricostruire la valvola mitrale mediante uno strumento introdotto attraverso la parete laterale del cuore, in grado di "agganciare" il lembo prolassante e di impiantare corde tendine e sulla parte malata della valvola”. L'intervento in pratica permette non solo di non fermare il cuore, ma anche di non utilizzare la circolazione extracorporea.

I vantaggi della tecnica Neochord. I medici fanno sapere che questo innovativo intervento ha consentito al paziente brevi tempi di degenza e un recupero molto rapido, 24 ore infatti l'uomo era già sveglio e respirava autonomamente, senza bisogno di restare a lungo in terapia intensiva: nella giornata infatti è stato trasferito in reparto.

Chi ha portato a termine l'intervento. Responsabili di questo innovativo intervento sono l'équipe del dottor Paolo Centofanti (Direttore della Cardiochirurgia del Mauriziano), coadiuvato dall'anestesista Gabriella Buono e dall'ecocardiografista Antonio Tommasello, con l'aiuto dei cardiochirughi delle Molinette professor Rinaldi (Direttore Cardiochirurgia universitaria Città della Salute) e dottor Stefano Salizzoni e dell'ecocardiografista dottor Walter Grosso Marra.

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