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Ingrossamento della prostata, colpiti 3 italiani su 10: alimentazione e sesso, cosa fare

L’ingrossamento della proposta colpisce 3 uomini su 10 in Italia e i casi aumenteranno del 55% nei prossimi 10 anni: cos’è questa condizione e come sesso e alimentazione possono prevenirla.
A cura di Zeina Ayache
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L'ingrossamento della prostata colpisce il 25-30% degli uomini e, nei prossimi 10 anni, il numero di pazienti è destinato a crescere del 55%. Cos'è l'iperplasia prostatica benigna, chi ne soffre e quali sono i consigli in materia di alimentazione e attività sessuale.

Iperplasia prostatica benigna, cos'è. L'iperplasia prostatica benigna, o adenoma prostatico o ‘ingrossamento della prostata', è una condizione che implica l'aumento del volume della ghiandola prostatica che si manifesta con stimolo continuo ad andare in bagno, getto ridotto e sensazione di non essersi completamente ‘liberati'. L'iperplasia prostatica benigna è la malattia urologica più diagnosticata degli ultimi 50 anni, colpisce per lo più i maschi over 50 e, secondo gli ultimi dati evidenziati a Napoli in occasione del Congresso nazionale della Società italiana di urologia, il numero di pazienti è destinato a crescere del 55% in 10 anni: un dato important considerando che, attualmente, ne soffre già il 25-30% della popolazione maschile.

Prevenire con alimentazione e sesso. Per ridurre il rischio di ingrossamento della prostata, che aumenta tra i 35-40 anni, gli esperti consigliano un alimentazione che include:

  • licopene, che si trova nel pomodoro cotto
  • zinco, che si trova in asparagi, frutta secca e verdure crude a foglie verde intenso come gli spinaci

E non è tutto. Brutte notizie sul fronte del sesso, gli esperti sostengono infatti che per prevenire l'ingrossamento della prostata sia meglio ridurre l'attività sessuale che dovrebbe essere moderata, insomma sarebbe meglio evitare l'astinenza per periodi prolungati, ma anche l'attività frequente.

Italia messa male. Secondo gli esperti, in Italia gli uomini non sembrano volersi curare: solo un paziente su cinque continua la prescrizione data dalla specialista: come mai? I trattamenti potrebbero avere ripercussioni sulla libido e l'eiaculazione, oltre al costo elevato e al fatto che dopo i primi riscontri positivi i pazienti pensano di stare meglio e di poter quindi interrompere la cura.

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