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Ingredienti del futuro, olio di ‘cannabis’, grilli e locuste: quando potremo gustarli

Tra gli alimenti del futuro, i Novel Food, non ci saranno solo gli insetti come grilli e locuste, ma anche molti altri cibi come l’olio a base di cannabidiolo e il fonio, un cereale senza glutine molto utilizzato in Africa che però non ha mai raggiunto l’Europa e che potrebbe tornarci molto utile. Ecco come l’Efsa si prepara ad approvare questi alimenti.
A cura di Zeina Ayache
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Insetti
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L'olio a base di trans-cannabidiolo e un cereale africano senza glutine sono alcuni degli alimenti, chiamati Novel Food, che presto potremmo ritrovarci in tavola insieme a grilli e locuste. Questo è quanto fa sapere l'Efsa che in questi mesi sta facendo le sue valutazioni per comprendere quali, tra le decine di alimenti proposti, certificare come commestibile e commercializzabile.

Olio di ‘cannabis' e altro ancora. Tra gli alimenti più curiosi in attesa dell'autorizzazione dell'Efsa, si segnalano l'olio a base di trans-cannabidiolo, che è un derivato dalla cannabis sativa, è il fonio, che è invece un cereale senza glutine già molto utilizzato e consumato in Africa, ma sconosciuto a noi europei. A questi alimenti si aggiungono l'estratto di foglie di uliv, prodotto di un'azienda olandese promosso per essere utilizzato con alimenti a base di creali, latte e derivati, dolciumi e bevanda analcoliche.

L'iter per l'autorizzazione. Le prime domande per l'approvazione di nuovi alimenti sono arrivate a inizio gennaio scorso e negli ultimi nove mesi l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha avuto il tempo di fare le sue valutazioni e pubblicarle. Alcuni pareri sono già stati presentati, ad esempio per quanto riguarda gli insetti, le risposte definitive dovrebbero arrivare o a fine 2018, o inizio 2019. In totale le richieste sono 35, che diventano 38 se consideriamo anche i cibi tradizionali di altri Paesi che però non hanno mai raggiunto l'Europa, come appunto il suddetto fonio.

Quali sono gli alimenti proposti. "Le domande che abbiamo ricevuto finora riguardano principalmente piante o parti di piante, sostanze, estratti, prodotti fermentati o sintetici – spiega Valeriu Curtui, capo unità nutrizione dell'Efsa – che le aziende vorrebbero commercializzare soprattutto come ingredienti". Quanto agli insetti, ricordiamo che non si tratterebbe di mangiarli per interi, ma gli animali verrebbero essiccati e trasformati in farina o mangimi per altri animali.

Come si arriva al ‘sì'. L'Efsa spiega che sono necessari controlli su composizione e ingredienti, ma anche processo di produzione. In casi di estratti di pianta, si va ad analizzare le caratteristiche stesse della pianta e se mai ha dato reazioni avverse in caso di ingestione. Per gli alimenti consumati già all'estero in attesa di approvazione, sono necessari almeno 25 anni di commercializzazione e dati che ne dimostrano la sicurezza.

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