Il vero ormone dell’amore che accende la voglia di sesso e contrasta l’infertilità
Tutti noi conosciamo l'ossitocina come l'ormone dell'amore, in realtà quello vero è un altro e si chiama kisspeptina e i suoi effetti sul nostro corpo sono davvero interessanti. Se l'ossitocina è l'ormone che stimola il rilascio di prolattina e dopamina nel nostro corpo, soprattutto in gravidanza e durante il parto, rendendo le donne più “materne” mentre negli uomini incrementa i legami sociali, la fedeltà e l'altruismo, la kisspeptina interviene sulle aree del cervello dedicate all'attivazione sessuale e all'amore romantico. Vediamo come funziona e quali sono i vantaggi di questo ormone.
Gli scienziati dell'Imperial College London hanno testato gli effetti di un'iniezione di kisspeptina su un gruppo di uomini sottoposti a risonanza magnetica funzionale (scannerizzazione dell'attività cerebrale) ai quali è stato chiesto di osservare alcune immagini tra le quali alcune che mostravano coppie in atteggiamenti romantici e coppie che facevano sesso (ma anche immagini negativi, spaventose o felici che nulla avevano a che fare con l'amore romantico).
Dai dati raccolti è emerso che le aree del cervello che si attivavano erano quelle che corrispondono all'attivazione sessuale e al romanticismo. Quanto scoperto, spiegano i ricercatori, fa supporre che la kisspeptina, stimolando i circuiti comportamentali legati alle relazioni, potrebbe essere utilizzata per aiutare le persone che soffrono di disturbi psicosessuali e di infertilità. Ma come?
Riducendo la negatività a favore della positività, la kisspeptina può aiutare chi soffre di disturbi psicologici come la depressione. Quanto all'infertilità, gli scienziati sostengono che, per quanto sia fondamentale concentrarsi sugli aspetti biologici che rendono difficile procreare, sia necessario anche dare la giusta attenzione ai processi emotivi e cerebrali che possono essere stimolati dalla kisspeptina e che potrebbero aiutare a contrastare l'infertilità.
Lo studio, intitolato "Kisspeptin modulates sexual and emotional brain processing in humans", è stato pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.
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