Il sesto senso? Forse esiste, ma non è paranormale
Siete in ufficio, seduti dietro la vostra scrivania davanti al computer, ma invece di lavorare state chattando su Facebook o giocando a un videogame online, e nello stesso tempo state ascoltando la musica con gli auricolari. Non avete perciò alcun modo di sentire l’arrivo del vostro capo dietro di voi, pronto a farvi una ramanzina non appena vi scoprirà. Ma “qualcosa” vi dice che il capo sta per arrivare: il vostro cuore accelera i battiti, aumenta la sudorazione, qualcosa scatta nei vostri nervi ed ecco che chiudete la finestra aperta sul PC e tornate al vostro foglio di lavoro due secondi prima della ferale comparsa del boss. Può capitare, ma come? Sembra davvero che esista un sesto senso che, del tutto inconsapevolmente, ci avverte dell’imminente scatenarsi di un evento fino a dieci secondi prima che questo avvenga. Paranormale? No, spiegano gli scienziati, ma sicuramente un fenomeno anomalo che deve trovare una spiegazione razionale.
Anticipazione psicologica
Lo studio non è definitivo ma è di quelli che si avvalgono di prove piuttosto solide. La neuroscienziata Julia Mossbridge, della Northwestern University dell’Illinois, insieme con lo psicologo Patrizio Tressoldi dell’Università di Padova e Jessica Uts, docente di statistica all’Università della California a Irvine, hanno appena pubblicato le conclusioni del loro studio sulla rivista Frontiers in Perception Science. Analizzando 26 precedenti esperimenti realizzati tra il 1978 e il 2010 su argomenti del tutto diversi da quelli dell’analisi della cosiddetta “anticipazione psicologica”, i tre studiosi hanno dimostrato che nei soggetti di quei test vennero registrate alterazioni fisiologiche – in indicatori come attività elettrotermica, battito cardiaco, pressione sanguigna, dilatazione delle pupille, attività encefalografica e livello di ossigenazione del sangue – alcuni secondi prima di uno stimolo imprevedibile somministrato dallo sperimentatore.
Per essere chiari, non si tratta del classico tipo di esperimento “pavloviano”, in cui il soggetto associa uno stimolo a un evento – come il suono del campanello alla somministrazione di cibo, o una sirena a una scarica elettrica – assolutamente prevedibile, anche da animali non umani. Ma di “stimoli di due o più tipi che sono presentati in modo da essere imprevedibili e di produrre una differente attività psicologica post-stimolo”, per cui “la direzione dell’attività psicologica pre-stimolo riflette la direzione dell’attività psicologica post-stimolo, risultante in un effetto anticipatorio privo di spiegazioni”. Semplice caso? Secondo i calcoli statistici, la possibilità che questi effetti anticipatori avvengano in maniera del tutto casuale è inferiore a una su 400 miliardi. I ricercatori mettono le mani avanti, spiegando di aver effettuato anche tutti i calcoli e le analisi incrociate necessarie per dimostrare di non essere affetti da una sorta di “pregiudizio paranormale”, in base al quale i ricercatori convinti di voler dimostrare l’esistenza di fenomeni ESP – acronimo di extrasensory perception, percezione extrasensoriale – spesso ignorano inconsciamente l’esistenza di prove contrarie alle loro tesi.
Un sesto senso naturale?
Non solo: a loro dire quanto dimostrato può essere spiegato in modo del tutto razionale, anche se al momento non esistono spiegazioni scientifiche note. Nel loro studio vengono prese in considerazione diverse ipotesi: per esempio, lo sperimentatore inconsapevolmente potrebbe aver dato dei segnali sensoriali tali da permettere al soggetto di prevedere il tipo di stimolo a cui sarebbe stato sottoposto di lì a poco. Simili segnali possono essere molteplici. Se lo stimolo è prodotto da un computer, i suoni del programma o addirittura il ronzio dell’hard disk che precede il lancio del programma potrebbero essere tutti segnali che il cervello umano associa all’imminenza di uno stimolo. La vasta casistica analizzata porterebbe tuttavia i ricercatori a scartare quest’ipotesi. Potrebbe esserci però una spiegazione più psicologica: gli studi analizzati potrebbero essere stati viziati dai naturali pregiudizi degli sperimentatori, volti a dare maggiore evidenza alle prove che confermano le proprie tesi. Si tratta di un problema ben noto nella sociologia della scienza e che dimostra come anche gli scienziati, dopotutto, siano esseri umani, e spesso “pieghino” le prove a loro vantaggio. Per questo, i ricercatori consigliano di svolgere nuovi esperimenti per dimostrare l’effettiva esistenza di un’anticipazione psicologica o, più volgarmente, di un “sesto senso”.
Ma può esistere una spiegazione paranormale? Gli scienziati ricordano che la seconda legge della termodinamica implica che i rapporti di causa-effetto possano scorrere solo in un senso, ossia “in avanti”, impedendo pertanto la possibilità di anticipare un effetto prima che avvenga. Se quest’ipotesi fosse verificata, ci troveremmo di fronte a una violazione della termodinamica e quindi a un fenomeno inspiegabile dal punto di vista scientifico? È estremamente improbabile. L’anticipazione da parte del soggetto avviene nell’arco di una manciata di secondi, un tempo abbastanza breve da far ipotizzare che esista una spiegazione scientifica non ancora nota a questo fenomeno. Forse davvero esiste un “sesto senso” che agisce a livello di subconscio captando segnali che precedono di pochi istanti uno stimolo sensoriale. Un senso che anche gli altri animali, come spesso si sostiene, potrebbero possedere; ma che sarebbe del tutto naturale.