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Il plasma iperimmune riduce il rischio di forme gravi di Covid quando somministrato precocemente

Un nuovo studio dimostra il beneficio della terapia quando l’infusione avviene entro pochi giorni dalla comparsa dei sintomi: “Riduzione del 48% della probabilità di progressione della malattia verso gravi forme respiratorie”.
A cura di Valeria Aiello
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La somministrazione di plasma iperimmune ha dimostrato di ridurre il rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19 quando l’infusione avviene entro pochi giorni dalla comparsa dei sintomi della malattia. Lo indica un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, che ha fornito una prima chiara indicazione del beneficio della terapia nel fermare la progressione di Covid-19 in pazienti di età pari o superiore ai 65 anni, una categoria nota per essere a più alto rischio di prognosi peggiori ed esiti infausti legati all’infezione da coronavirus Sars-Cov-2.

Il beneficio della plasmaterapia contro Covid-19

Lo studio, un trial randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, è stato condotto in Argentina presso centri clinici e unità geriatriche di Buenos Aires e lo stato clinico dei pazienti – complessivamente 160, di cui 80 ha ricevuto l’infusione di plasma iperimmune e 80 una soluzione salina – monitorato quotidianamente per 15 giorni al fine di valutare il decorso della malattia. L’infusione, spiegano i ricercatori, è stata somministrata entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi e la terapia si è dimostrata sicura e non associata ad alcun evento avverso.

L’uso di plasma derivato dal sangue di guariti – indicano gli studiosi – ha ridotto del 48% il rischio di progressione di Covid-19 verso forme gravi della malattia, suggerendo che i trattamenti a base di anticorpi funzionano meglio quando somministrati precocemente”. Lo studio ha inoltre indicato un effetto dose-dipendente, ovvero che titoli anticorpali più alti hanno ridotto maggiormente il rischio di malattia grave (73%), definendo di fatto gli anticorpi come componente terapeutico attivo nel plasma convalescente.

Somministrare il plasma troppo tardi – ha commentato il dottor Fernando Polack, specialista in Malattie Infettive e Direttore scientifico della Fondazione INFANT – Covid-19 in Argentina che ha coordinato la ricerca – è come permettere a un ladro di rovistare in casa per ore, prima di decidere di chiamare la polizia”.

L’uso precoce, d'altra parte, ha dimostrato il potenziale per stroncare l’infezione sul nascere e, rispetto agli anticorpi monoclonali, il plasma iperimmune presenta alcuni importanti vantaggi. “È più accessibile, più economico e più universale – ha aggiunto Polack, ritenendo che la plasmaterapia possa dimostrarsi una delle migliori opzioni di trattamento disponibili non solo in Argentina, dove le infusioni costano circa 170 euro a paziente, ma anche in Paesi come gli Stati Uniti e in Europa, andando a integrare quelle che ad oggi sono le opzioni di trattamento e i farmaci utilizzabili per Covid-19.

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