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Opinioni

Il paradosso dei miliardari che parlano di ambiente ma promuovono il turismo spaziale

Qual è il prezzo da pagare per far passare a un miliardario qualche minuto tra le stelle? In termini di impatto ambientale, l’inquinamento per singolo passeggero è enorme e potrebbe comportare un ulteriore innalzamento delle temperature dei poli. Un paradosso se si pensa che chi sta promuovendo i viaggi nello spazio vuole essere allo stesso tempo paladino della lotta ai cambiamenti climatici.
A cura di Marco Paretti
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Richard Branson e Jeff Bezos, i due miliardari che in queste settimane stanno facendo parlare di sé per i rispettivi viaggi turistici nello spazio, hanno diversi elementi in comune a parte la passione per lo spazio. Oltre a essere due degli imprenditori più conosciuti (e ricchi) degli Stati Uniti, negli anni si sono più volte esposti sul tema del clima, impegnandosi con le rispettive aziende per diventare dei pionieri della lotta ai cambiamenti climatici. Branson è co-fondatore del Caribbean Climate-Smart Accelerator, una coalizione per tracciare e limitare i cambiamenti climatici nei Caraibi, e un assiduo frequentatore e speaker di conferenze sul clima; Bezos ha annunciato che la sua Amazon raggiungerà emissioni zero entro il 2040 (un obiettivo al momento molto lontano visto l'ultimo rapporto sulla sostenibilità) e ha lanciato un fondo da 10 miliardi di dollari chiamato Bezos Earth Fund. Tutto bello, se non fosse che supportare (e realizzare) allo stesso tempo i viaggi turistici nello spazio suona come una assurda contraddizione.

In realtà basta guardare le attività delle rispettive aziende di Branson e Bezos, Virgin e Amazon, per rendersi conto che le contraddizioni sono ovunque. Amazon, per esempio, è stata fortemente criticata per aver proposto il suo servizio in cloud alle aziende di combustibili fossili come strumento per aiutarle a trovare nuove riserve di petrolio. Branson, invece, è a capo di una delle compagnie aeree più famose al mondo, un'industria che, se fosse un paese, rappresenterebbe il settimo per emissioni al mondo, con un impatto pari al 2,5%. Il problema dell'aviazione è anche che il suo impatto sul riscaldamento globale è pari al 7,2% a causa degli effetti che ha sull'atmosfera.

Quanto inquina il turismo nello spazio

Se questo non bastasse a far emergere la contraddizione di miliardari che da un lato parlano di lotta ai cambiamenti climatici e dall'altro rappresentano alcune delle aziende che più li alimentano, il turismo spaziale porta questa situazione a un livello davvero paradossale. Lanciare un razzo nello spazio, che sia quello a decollo verticale di Bezos o il velivolo lanciato in orbita di Branson, comporta d'altronde un impatto sull'ambiente. Quest'ultimo si può valutare in due modi: da un lato, come spiega Branson, il lancio del suo velivolo inquina quanto un volo tra Londra e Singapore. È vero, ma la difesa del miliardario ha poco senso perché l'inquinamento di un volo non si calcola in base alla tratta ma in base ai passeggeri. Se da un lato abbiamo un impatto ambientale diviso per centinaia di passeggeri, nel caso dei voli turistici nello spazio viene suddiviso tra 4 o 6 persone. Il risultato è un enorme impatto per singolo passeggero. Tanto che uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters spiega come l'inquinamento provocato da 1.000 lanci di razzi privati potrebbe aumentare di 1 grado celsius la temperatura dei poli. Tutto per far passare ai miliardari qualche minuto tra le stelle.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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