Il pane più vecchio del mondo ha 14.400 anni: la piadina multi cereali anticipa l’agricoltura

Il pane più antico del mondo ha 14.400 anni e si trova in Giordania, in un sito a nord-est del Paese. Qui i ricercatori hanno trovato i resti di una piadina cotta dai cacciatori-raccoglitori di quegli anni che, a quanto pare, sarebbe stata realizzata con un mix di cereali: orzo, monococco (piccolo farro) e avena. La scoperta potrebbe aprire nuove riflessioni sui cambiamenti che hanno caratterizzato la nostra storia e cioè sul come e quando siamo diventati agricoltori.
Un pane molto antico. Nel sito conosciuto come Shubayqa 1, che si trova nel deserto nero nel nord-est della Giordania, gli esperti hanno rilevato centinaia di alimenti carbonizzati, tra questi anche dei resti di pane. “I 24 resti analizzati in questo studio mostrano che gli antenati selvatici dei cereali come orzo, monococco e avena erano stati macinati, setacciati e impastati prima della cottura”, spiega l'archeobotanica dell'Università di Copenhagen, Amaia Arranz Otaegui, che è la prima autrice dello studio. Le analisi hanno portato gli esperti a calcolare che il pane più antico del mondo ha 14.400 anni.
Più una piadina che un panino. In realtà però non siamo di fronte ad un vero e proprio pane, poiché non è lievitato, ma si tratterebbe di una specie di piadina. Come spiegano i ricercatori infatti “I resti sono molto simili a focacce non lievitate identificate in diversi siti neolitici e romani in Europa e in Turchia. Quindi ora sappiamo che i prodotti simili al pane erano prodotti molto prima dello sviluppo dell'agricoltura, il passo successivo è valutare se la produzione e il consumo di pane hanno influenzato l'emergere della coltivazione e della domesticazione”.
Un pane prima dell'agricoltura. L'aspetto interessante di questo ritrovamento, è che il pane in questione è stato realizzato prima che diventassimo agricoltori. “I cacciatori-raccoglitori natufiani sono di particolare interesse per noi perché hanno attraversato un periodo di transizione in cui le persone sono diventate più sedentarie e la loro dieta ha cominciato a cambiare. Le lame a falce di selce e gli strumenti a pietra trovati nei siti natufiani del Levante hanno a lungo portato gli archeologi a sospettare che le persone avessero iniziato a sfruttare le piante in un modo diverso e forse più efficace, ma il pane piatto trovato a Shubayqa 1 è la prima prova di pane recuperata finora e mostra che la cottura è stata inventata prima della coltivazione delle piante. Quindi questa prova conferma alcune delle nostre idee: può darsi che la produzione precoce e estremamente dispendiosa in termini di tempo del pane a base di cereali selvatici possa essere stata una delle forze trainanti della successiva rivoluzione agricola in cui venivano coltivati cereali selvatici per fornire fonti più convenienti di cibo”.
Lo studio, intitolato "Archaeobotanical evidence reveals the origins of bread 14,400 years ago in northeastern Jordan", è stato pubblicato sulla rivista PNAS.