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Il nostro cervello non è speciale quanto crediamo: alcuni animali sono più ‘attivi’ di noi

Il nostro cervello consuma in proporzione le stesse calorie di quello di un lemure o di una tupaia, un mammifero grande quanto uno scoiattolo. Non è dunque il più ‘affamato’ di energia, nonostante la complessità superiore.
A cura di Andrea Centini
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Nel regno animale il cervello umano non è il più ‘affamato' di energia in assoluto, contrariamente a quello che ci si aspetterebbe. Lo ha determinato un team di ricerca dell'Università Duke di Durham, Stati Uniti, che ha calcolato e messo a confronto il consumo delle calorie del nostro cervello con quello di numerose altre specie di mammiferi. Dai risultati è infatti emerso che i lemuri del Madagascar, le piccole tupaie asiatiche – simili a scoiattoli – e lo uistitì pigmeo del Sud America, cioè la scimmia più piccola del mondo dal peso di appena 130 grammi e 30 centimetri di lunghezza (coda compresa), hanno costi energetici quotidiani per il cervello proporzionalmente paragonabili a quelli dell'essere umano. “Non abbiamo un cervello particolarmente esoso”, ha sottolineato l'autore principale dello studio, il professor Doug Boyer, docente di antropologia evolutiva presso l'ateneo americano. “Questo sfida un dogma importante negli studi di evoluzione umana”, ha aggiunto il ricercatore.

Per calcolare i consumi, Boyer e colleghi si sono basati sulla misurazione dei canali ossei attraverso i quali passano le arterie che trasportano l'energia – sotto forma di glucosio (zucchero) – al cervello. Dopo aver determinato i livelli di assorbimento di glucosio e il volume del cranio interno di sette specie, tra le quali topo, ratto, scoiattolo, uomo, coniglio e scimmie, hanno sfruttato questi dati – grazie a una tecnica denominata regressione multipla – per ottenere informazioni analoghe sul cervello di altre 15 specie, comprese tupaie, lemuri e altre scimmie.

Dall'analisi statistica è emerso che il cervello dell'uomo consuma in proporzione più energia rispetto a quello di roditori, scimmie del Vecchio Mondo e grandi scimmie antropomorfe (oranghi e scimpanzé), un dato atteso dai ricercatori. Basti pensare che solo per il metabolismo di base, cioè quello per mantenere respirazione, digestione e temperatura, il nostro cervello necessita del doppio di energia rispetto a quello di uno scimpanzé e dalle 3 alle 5 volte rispetto a quello dei roditori. Quando tuttavia gli studiosi hanno fatto il confronto con tupaie, lemuri e uistitì hanno trovato un consumo praticamente sovrapponibile. Secondo Boyer ciò può essere spiegato dal fatto che “i costi metabolici del cervello dipendono principalmente da quanto è grande, e molti animali hanno in proporzione una massa cerebrale rispetto al corpo più grande dell’uomo”. Insomma, nonostante la palese superiorità cognitiva del nostro cervello, per farlo “funzionare” non abbiamo bisogno di più calorie. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Human Evolution.

[Credit: sbtlneet]

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